L'ANALISI
08 Febbraio 2025 - 20:44
I partecipanti all'assemblea e un tratto del muro che il Comune vuole abbattere
CREMONA - Sala gremita e toni molto accesi oggi pomeriggio all’assemblea dei residenti convocata dal Comitato dl quartiere Po. Ospitato in una saletta dell’oratorio di Cristo Re che si è rivelata troppo piccola per contenere tutti, all’incontro hanno preso parte circa 60 persone. E in molti sono intervenuti per segnalare problemi e disservizi. Al termine poi è partita una raccolta di firme in calce ad una petizione che intende salvare il muro di recinzione dell’area Frazzi, «un manufatto di valore storico e identitario» che «delimita e protegge l’area giochi all’interno del parco».
Il muro «non è solo una testimonianza del passato industriale della nostra città, ma svolge anche una funzione essenziale per la sicurezza e la vivibilità del parco». Inoltre secondo il testo della petizione «garantisce protezione ai bambini che frequentano l’area giochi, offrendo una barriera sicura contro il traffico e altre interferenze esterne» e «contribuisce al decoro urbano, integrandosi perfettamente nel contesto del quartiere e del parco». Da qui la richiesta all’amministrazione «di riconsiderare la decisione di abbattere il muro e di valutare alternative».
Ma il muro è stato solo uno dei numerosi temi sollevati dai residenti che non hanno lesinato critiche, echeggiate dal direttivo del Comitato guidato da Giampaola Costanzo. Fra queste c’è quella che riguarda la riqualificazione del parco Sartori, definita dai residenti «una fetenzia» per la quale sono stati «buttati via i soldi». Il problema sono le montagnole che fungono da tribuna dei campetti da basket: nascondono agli occhi delle mamme i bambini che giocano. Inoltre è stata chiesta l’installazione di qualche gioco in più. Altro tema super battuto sono i marciapiedi, sbrecciati e pieni di foglie.
«Dal 17 novembre fino a fine gennaio non è passato nessuno a pulire le foglie», ha lamentato un residente. Risultato: poltiglia scivolosa e rischio cadute. Poi, più in generale, il tema generale delle manutenzioni e in particolare quello del verde e degli alberi e della malridotta siepe in viale Po. E c’è chi ha chiesto di rimuoverla nell’ambito di una riqualificazione complessiva del viale. Il tema è legato a quello dell’illuminazione, con i lampioni che troppo spesso non proiettano luce perché avvolti dai rami. Tutti i problemi sono stati elencati in una «lettera aperta dei residenti del Quartiere Po» che verrà indirizzata alla Giunta unitamente ad una richiesta di incontro.
Altro tasto molto battuto poi è stato quello del rumore. Sotto accusa la fiera di San Pietro, i festival musicali, i locali, ma anche «gli allenamenti di pattinaggio condotti dagli allenatori con impianto di amplificazione ad altissimo volume» sul piazzale Azzurri d’Italia e in via degli Arenili, «riti religiosi celebrati all’alba ad alto volume». Sul tema del rumore c’è anche chi ha avanzato la proposta di un esposto in Procura e all’Arpa.
C’è poi la questione della viabilità e dei parcheggi. La tabaccaia in fondo al viale con la nuova viabilità di largo Moreni e ha paventato la perdita di molti posti auto «linfa per le attività della zona». La riqualificazione dell’area poi sarebbe stata «calata dall’alto senza alcun confronto con i residenti». Chiesta poi l’installazione di un panettone per impedire l’accesso alla pista ciclabile delle auto che cercano parcheggio.
Per quanto riguarda viale Po, poi i residenti chiedono dissuasori di velocità e la presenza di vigili che facciano rispettare il rosso dei semafori, troppe volte ignorato dalle auto durante la notte. La richiesta di una maggiore presenza della Polizia locale è stato un altro leitmotiv dell’assemblea. Ha preso la parola anche Giulio Grimozzi che ha contestato la decisione («presa da degli incapaci») di spostare il laboratorio del cotto di cui è stato a lungo presidente nell’area ex Frazzi: «Nessuno ci ha mai chiesto una valutazione e gli spazi non sono adatti».
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