L'ANALISI
08 Febbraio 2025 - 16:44
Uno scuolabus in foto d'archivio
CASALE CREMASCO/VIDOLASCO - Per più di tre ore è rimasta prigioniera dello scuolabus che avrebbe dovuto portarla all’asilo e che, invece, l’ha condotta in un deposito gelido a chilometri da casa.
La bimba di tre anni, che si era addormentata nel breve tragitto dall’abitazione alla scuola dell’infanzia, si è risvegliata in un incubo: totalmente sola in un luogo sconosciuto, in balia del terrore. Quando è stata ritrovata — riferisce chi è più vicino ai familiari, ancora sconvolti a giorni di distanza — la piccola era disperata. E quasi certamente traumatizzata: in base a quanto è trapelato nelle scorse ore, dopo lo sconcertante episodio la bimba sarebbe ora vittima di frequenti crisi di pianto e soffrirebbe di disturbi del sonno. Anche i genitori sono letteralmente sottosopra, profondamente provati dal violentissimo impatto emotivo.
Sull’intera vicenda stanno indagando i carabinieri, chiamati non solo a ricostruire la concatenazione di eventi per cui la piccola si è ritrovata senza custodia e in totale solitudine, ma anche e soprattutto a chiarire cosa sia successo esattamente nel deposito del pulmino in quelle tre maledette ore colme di angoscia. Un vuoto in cui, adesso, si infiltrano pensieri inquieti che gelano il sangue: che cosa sarebbe potuto succedere se...?
Per il momento, sono stati messi a fuoco i contorni di quello sventurato viaggio. Mercoledì mattina. La piccola sale sul pulmino diretto all’asilo e, poco dopo, si assopisce e si sdraia sul sedile. Il bus si ferma davanti alla scuola e i bimbi scendono uno dopo l’altro. L’incaricata dell’accudimento dei baby è assente, al suo posto c’è una supplente. Ma qualcosa evidentemente va storto. Perché la bambina addormentata rimane a bordo, mentre il conducente innesta la marcia e riparte verso il deposito, a una decina di chilometri da Casale Vidolasco, in territorio già bergamasco.
Il pulmino viene parcheggiato e l’autista si allontana. Sono più o meno le 9 ed è a questo punto che il resoconto si interrompe per riprendere alle 11.30, quando il nonno della piccola si presenta all’asilo per riportare la nipotina a casa. E resta di sasso quando si sente dire: «Stamattina non l’abbiamo vista».
Seguono minuti drammatici: il nonno fa scattare le ricerche, mentre la mamma, allertata al telefono, contatta i carabinieri. Sgomento, panico, tormento. Fino all’annuncio che scioglie il respiro e fa esplodere la gioia: «È sull’autobus, sta bene», certificano i soccorritori. Ma il sollievo non basta a chiudere la vicenda: serve analizzare gli errori, accertare le responsabilità e restituire la serenità a una famiglia che sta comprensibilmente faticando a inghiottire la rabbia, lo sconcerto e il dolore.
Una lettera di scuse da parte dell’amministrazione comunale, con la firma in calce del sindaco Antonio Grassi, per quanto avvenuto alla scuola dell’infanzia. «Mercoledì è accaduto un episodio che non dovrebbe mai succedere — scrive il primo cittadino —. Una bambina di tre anni che usufruisce del servizio di scuolabus del Comune si è addormentata e alla fermata della scuola materna non è scesa. Nessuno se n’è accorto. Dai controlli immediati effettuati dalla Croce Rossa, la bambina sta bene e questa è la nota più positiva».
Dopo le spiegazioni, ecco le scuse: «Mi dispiace moltissimo e sono addolorato. Sono vicino alla piccola e amareggiato. Mi scuso con i genitori e capisco il loro stato d’animo e il loro disappunto». Grassi, quindi, va più a fondo: «Ho aspettato due giorni a scrivere questa lettera perché ho voluto verificare ogni dettaglio della vicenda per capire dove c’è stato l’errore. Per non lasciare nulla di inesplorato in questi giorni sullo scuolabus ad accompagnare i bambini sono saliti un assessore e un consigliere comunale. Dopo questi controlli, senza entrare nei particolari, posso affermare che quanto accaduto è frutto di una serie di circostanze fortuite intervenute contemporaneamente. Una combinazione perfetta di contrattempi e avversità».
Il sindaco passa alle rassicurazioni: «È mio dovere darvi queste informazioni per tranquillizzarvi e cancellare ogni dubbio sulla sicurezza del servizio di scuolabus. Dubbio più che legittimo e che comprendo. Episodi di questo tipo non dovrebbero mai succedere e questa lettera non è una giustificazione, ma un modo per dimostrare che il Comune è vicino ai cittadini e non nasconde le difficoltà, ma le affronta affinché vengano eliminate». Grassi infine assicura «il massimo impegno» per «evitare questi episodi».
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