L'ANALISI
08 Febbraio 2025 - 05:05
Claudio Dagheti, Walter Nanni e Donata Bertoletti in sala Alessandrini
CREMA - In un anno il numero di famiglie in situazioni di estrema difficoltà economica, costrette a chiedere aiuto alla Caritas è aumentato de 15%. Ieri sera in sala Alessandrini, nel corso dell’iniziativa dedicata alla presentazione del rapporto nazionale sulle povertà ‘Fili d’erba nelle crepe’, il direttore della sede cremasca Claudio Dagheti, ha fatto il punto della situazione: «I nuclei familiari accompagnati dal Centro di ascolto diocesano nel 2023 sono stati 407, quelli che si sono rivolti alle singole parrocchie 287. In totale 694 su un territorio di meno di 100mila abitanti, che se aggiungiamo i 110 richiedenti asilo e i minorenni che non mappiamo in questa statistica, salgono a oltre 800. Al centro diocesano nel 2023 abbiamo avuto 124 nuovi accessi, pari al 30% in più, in alcuni casi si è trattato di persone che avevamo già aiutato negli anni passati».
Per metà chi chiede aiuto in Caritas è italiano e il 45% di chi chiede aiuto non ha un lavoro. Poi ci sono coloro che un’occupazione ce l’hanno, ma guadagnano troppo poco per riuscire a tirare avanti, uno su quattro. I pensionati solo il 7%. L’indigenza colpisce anche chi percepisce una pensione di invalidità, in quanto totalmente o parzialmente inabile al lavoro (6,4%). Infine il 4% ha un’occupazione irregolare. «Le persone che incontriamo sono in larga parte stranieri tra i più giovani, mentre tra gli over 50enni sono in maggioranza italiani – ha proseguito Dagheti –: per lo più gli italiani che si rivolgono agli sportelli Caritas sono celibi o nubili, vedovi, divorziati o separati. Gli stranieri invece sono spesso coniugati e dunque vivono all’interno del loro nucleo familiare».
Alla conferenza, aperta dai saluti istituzionali di Donata Bertoletti del forum del Terzo settore, e del sindaco Fabio Bergamaschi, sono intervenuti decine di amministratori locali: dai sindaci agli assessori e consiglieri. Poi parroci, i volontari delle Caritas parrocchiali e rappresentanti delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali e di altre realtà che ruotano intorno al welfare. Tra i presenti il vescovo Daniele Gianotti, che ha rivolto un brevissimo saluto alla platea, i consiglieri regionali Riccardo Vitari e Matteo Piloni e il presidente dell’Area omogenea cremasca Gianni Rossoni. «Abbiamo raccolto i nostri dati dalle Caritas parrocchiali – ha sottolineato Dagheti – su un territorio che è quello della diocesi, più piccolo di quello civile, che corrisponde al distretto cremasco».
Il direttore della Caritas ha anche analizzato i bisogni dei meno abbienti: «Tra quelli che ci presentano coloro che incontriamo, il problema dell’abitare in un solo anno è passato dall’8,8% dei motivi per il quale si rivolgono a noi, ad oltre il 12% del 2023. Questo ci conferma che si tratta di un tema che va particolarmente seguito. Se guardiamo rispetto ai fondi erogati da Caritas, il 56,8%, vanno proprio a questo sostegno: il 30 per bollette il 20% per affitto e il 6,8% per la gestione dell’abitazione». Nella terza parte dei lavori Margherita Brambilla e Alberto Fusar Poli hanno illustrato il progetto dell’Abitare, concepito proprio per far fronte alle emergenze abitative integrandosi con l’attivazione dell’Agenzia dell’abitare, azioni già avviate a livello sovra comunale per affrontare l’evoluzione di questo bisogno.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris