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Notti al gelo, riscatta l'allarme senzatetto

In via Civerchi due clochard cercano e trovano riparo nel locali della Tim: segnalazione dei residenti. Poi sopralluogo e intervento della polizia locale: ‘intrusi’ per necessità, sono stati sloggiati per i rischi

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

20 Gennaio 2025 - 05:05

Notti al gelo, riscatta l'allarme senzatetto

CREMA - Il freddo delle ultime settimane, con temperature notturne sempre sotto zero, porta i senzatetto della città a cercare ripari di fortuna. Il rifugio di via Civerchi, gestito dalla Caritas diocesana, ospita 18 letti, aperti tutte le notti e praticamente sempre pieni. Proprio dirimpetto al palazzo dove ha sede il dormitorio San Martino, nei giorni scorsi dei residenti avevano segnalato presenze sospette all’interno di un edificio privato. Una struttura non adibita ad abitazione, che si trova al civico 12 e al piano terra ospita dei locali di servizio della Tim.

Ci sono stati sopralluoghi delle forze dell’ordine già durante la settimana, sino a quello replicato sabato pomeriggio dagli agenti di polizia locale. Hanno trovato nelle stanze al piano terra, che si affacciano appunto sulla stretta via del centro storico, due senzatetto, entrambi di mezza età. A quanto pare sarebbero già conosciuti alle forze dell’ordine. Da alcuni giorni avevano occupato abusivamente la stanza. Entravano e uscivano quando volevano dopo aver forzato la serratura. Nei locali si trovano i cavi dei servizi telefonici.

L’ingresso ai locali di servizio della Tim di via Civerchi 

Dopo le segnalazioni di movimenti sospetti da parte dei residenti, gli agenti della polizia locale si sono mossi di conseguenza. I due senzatetto sono stati allontanati e la loro posizione è al momento al vaglio. Rischiano appunto una denuncia d’ufficio per occupazione abusiva. Nel frattempo, il comando di piazzale Croce Rossa ha anche contattato la società e i tecnici sono intervenuti per mettere in sicurezza l’ingresso dei locali, sostituendo la serratura risultata manomessa. La scelta del luogo dove entrare non era stata fatta certo a caso: il fatto che ospiti i servizi tecnici della compagnia garantisce stanze riscaldate.

Evidente però la pericolosità di bivaccare in un locale con cavi elettrici e altre apparecchiature elettroniche: elevato il rischio di causare danni o ancor peggio di provocare un corto circuito e un conseguente incendio. Non è la prima vola che in città si trovano bivacchi di senzatetto in edifici di fortuna. Uno dei tanti, negli anni scorsi, è stata l’ex pizzeria del viale di Santa Maria. Abbandonato da anni, l’edificio ormai in rovina già nel periodo della pandemia era stato teatro di diversi interventi delle forze dell’ordine dopo le segnalazioni di accessi abusivi.

In un’occasione c’era stato anche un incendio che aveva danneggiato la struttura. Sempre nella stessa zona, a fine settembre scorso era scoppiato un incendio nell’ex Ferriera, in uno dei pochi edifici rimasti in piedi tra la stazione ferroviaria, il nuovo superstore Famila, non lontano dal cantiere del sottopasso veicolare ferroviario. La causa un bivacco di senzatetto, con un fuoco improvvisato, acceso per scaldare del cibo, che aveva intaccato il materiale che si trovava a terra: materassi e diversi vestiti. Un’altra struttura industriale dismessa dove in passato si sono più volte introdotte persone è stata l’ex Grimeca, chiusa dal settembre 2006.

Dall’anno scorso l’area produttiva di via Enrico Martini a San Bernardino è stata infatti acquisita dal gruppo indiano Ruia, che produce pneumatici e gomma. Una delle multinazionali in più rapida crescita dell’India. Questo dovrebbe portare a una rinascita dell’immobile di via Martini che a livello urbanistico risulta essere un’area dismessa, edificabile a destinazione residenziale-commerciale di circa 33mila metri quadrati, non lontano dal centro città. L’anno scorso i prezzo di vendita è stato di 2,8 milioni di euro.

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