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CREMA: IL CASO

Esodati del Superbonus, l'ora dell'udienza chiave

Tramite i loro legali, le famiglie cremasche truffate da Casa Zero daranno battaglia in Tribunale per essere ammesse al processo contro i vertici dell’azienda

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

07 Febbraio 2025 - 16:28

Esodati del Superbonus, l'ora dell'udienza chiave

Una manifestazione di protesta degli esodati. Nel riquadro, il presidente del comitato Michele Valle

CREMA - Una importante seduta è in programma mercoledì al tribunale di Treviso. Riguarda i clienti truffati da Casa Zero, tra i quali figurano una sessantina di famiglie del Cremasco, che si erano affidate al general contractor veneto per i lavori di efficientamento energetico delle loro villette, approfittando del Superbonus 110%. L’udienza dovrà decidere in merito all’opposizione presentata da un elevato numero di ex clienti di Casa Zero alla richiesta di archiviazione, avanzata dal pubblico ministero Massimo De Bortoli.

Tramite i loro legali, le famiglie in questione daranno battaglia in Tribunale per essere ammesse al processo contro i vertici dell’azienda Casa Zero. A tal fine, hanno presentato opposizione contro la richiesta del pubblico ministero. L’udienza rappresenta un momento cruciale per la tutela dei consumatori nel settore dell’edilizia e delle agevolazioni fiscali. La decisione dovrà garantire che nessun cittadino debba subire ulteriori conseguenze economiche per un danno già patito, stabilendo un precedente importante in materia di responsabilità contrattuale e amministrativa.

I clienti, una sessantina dei quali, come detto, cremaschi, si erano affidati a Casa Zero per dei lavori di efficientamento energetico mai iniziati o mai terminati. Nonostante questo, il general contractor veneto aveva incassato i crediti fiscali e ora le famiglie temono di essere esposte al rischio che l’Agenzia delle Entrate richieda loro il rimborso di tali crediti fiscali incassati illecitamente da Casa Zero. L’ipotesi che l’Agenzia delle Entrate possa in futuro chiedere la restituzione dei crediti, ceduti con sconto in fattura, e quindi senza che i beneficiari avessero alcun controllo su di essi, rende urgente una pronuncia da parte dei giudici.

«Auspichiamo che la decisione che verrà presa – afferma il comitato Quelli che aspettano Casa Zero – riesca a bilanciare il rigore amministrativo con la tutela dei diritti dei consumatori». I vertici dell’azienda veneta indagati, attraverso l’emissione di numerose fatture fasulle, avrebbero ottenuto indebitamente crediti fiscali per oltre 50 milioni di euro. Mentre il ramo relativo alla truffa ai danni dello Stato procede, il filone dei danni ai privati, resta aperto e sarà appunto al centro della seduta di mercoledì.

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