L'ANALISI
07 Febbraio 2025 - 14:19
CASALMAGGIORE - «Dobbiamo sensibilizzare le famiglie sull’importanza del Piedibus, per rilanciarlo». A dirlo è Roberto Madesani, consigliere comunale di maggioranza e storico volontario del servizio, da sempre considerato un modello di mobilità sostenibile e un’opportunità educativa per i più piccoli. Ora il Piedibus sta attraversando una fase delicata. Scarseggiano, soprattutto, le iscrizioni.
Durante l’ultimo consiglio comunale, la consigliera Alessandra Tascarella ha evidenziato il calo delle linee attive, passate da tre a una sola (con partenza dall’incrocio tra via Martelli e via Bixio) e ha sollecitato un’azione più efficace da parte del Comune. L’assessore all’Istruzione, Sara Valentini, ha replicato sottolineando l’impegno continuo dell’amministrazione nel tentativo di reclutare nuovi volontari, senza però ottenere il numero di adesioni sperato. Ha invitato a segnalare le eventuali disponibilità di volontari. La stessa Tascarella ha ribattuto sostenendo che i volontari dovrebbero essere coinvolti più direttamente perché gli appelli, a suo avviso, non sono sufficienti ad ottenere un impegno.
Madesani esprime il proprio punto di vista, difendendo il lavoro svolto dall’assessore Valentini e dal suo team: «Il Piedibus è un fiore all’occhiello di Casalmaggiore», premette. Madesani sottolinea come dietro il servizio ci sia un impegno costante da parte dell’amministrazione comunale, evidenziando che Casalmaggiore è uno dei pochi comuni a mantenere attivo il Piedibus, insieme a Martignana di Po. «Il Piedibus è un servizio che rappresenta un valore aggiunto per la nostra comunità. Nasce quasi vent’anni fa ed è stato adottato da molti comuni, ma oggi siamo tra i pochi a mantenerlo attivo. È una risorsa preziosa per i bambini e per la viabilità del nostro paese», afferma il consigliere Madesani.
Secondo il consigliere, la principale criticità non risiede nella carenza di volontari, bensì nella diminuzione del numero di bambini iscritti, un fenomeno che si è accentuato dopo la pandemia da Covid-19: «Il vero problema non sono i volontari, ma il numero di bambini coinvolti, che si è ridotto drasticamente dopo il Covid. Molti genitori temono che i figli possano prendere freddo e ammalarsi, ad esempio. Dobbiamo lavorare insieme, come amministratori e come scuola, per sensibilizzare le famiglie sull’importanza di questo servizio», aggiunge. Madesani rivolge quindi un appello ai genitori e agli insegnanti affinché contribuiscano a rilanciare il servizio, evidenziandone i benefici: «Il Piedibus non è solo un modo sicuro per andare a scuola, ma anche un’esperienza educativa che insegna ai bambini l’importanza del movimento e della socializzazione. Inoltre, riduce il traffico nelle aree scolastiche, con vantaggi per la sicurezza e l’ambiente», spiega. L’obiettivo, dunque, è quello di rinnovare l’impegno collettivo per rilanciare il Piedibus, facendo comprendere alle famiglie i vantaggi di questa iniziativa e incentivando la partecipazione attiva della comunità.
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