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CREMONA. I GRANDI LAVORI IN CENTRO

Cittanova tesoro di tutti: «La riapertura è vicina»

L’assessore Carletti visita la sala pubblica chiusa da tempo per ragioni di sicurezza. «Impianti antincendio da rifare e infissi nuovi, ma l’intervento non sarà lungo»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

07 Febbraio 2025 - 05:15

Cittanova tesoro di tutti: «La riapertura è vicina»

CREMONA - «L’impegno di questa amministrazione, dell’assessorato all’Urbanistica in particolare, è di riaprire le porte di palazzo Cittanova alla cittadinanza cremonese nel più breve tempo possibile». Lo annuncia l’assessore Paolo Carletti proprio dal palco della sala comunale chiusa ormai da anni. «Sei, per la precisione, dalla chiusura definitiva. Prima era rimasto fruibile per eventi saltuari, ma gli impianti si sono compromessi al punto da rendere l’apertura impraticabile».

Ma ieri le porte del Cittanova sono tornate ad aprirsi per un sopralluogo esplorativo. «Un passaggio dovuto, per tornare a mostrare ai cremonesi uno dei luoghi più emblematici per la società civile locale. E per ribadire l’impegno della giunta a riaprire le porte il più presto possibile». Nel pomeriggio di ieri, dopo la visita dell’assessore accompagnato dall’architetto Giovanni Donadio, si è svolto un nuovo incontro tra l’amministrazione e i progettisti incaricati di presentare una proposta di ristrutturazione. Sotto la lente dei tecnici c’è, in particolare, l’impianto anti-incendio, che da anni necessita di una sistemazione e va aggiornato per rispettare la normativa sulla sicurezza.

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«Sul palazzo ci sono in realtà due progetti: uno molto ampio, impattante e dispendioso per la revisione complessiva dell’intera struttura; dall’altra parte il nuovo intervento, più localizzato, volto a sanare le carenze maggiori sul piano dell’agibilità e a rendere il Cittanova di nuovo fruibile in tutta sicurezza». La decisione di ridimensionare l’intervento per velocizzare i tempi di riapertura della sala comunale, momento che lo stesso Carletti non nasconde di «aspettare con impazienza», è venuta dopo i primi rilevi per verificare lo stato di salute del palazzo. «A livello strutturale non ci sono situazioni critiche, anche gli arredi tengono — specifica Carletti indicando una fila mancante di poltrone, rimosse dalla platea per i controlli —: basta dare una ripulita e ci siamo».

Altro fronte dei lavori previsti è quello sugli infissi: «Ci sono alcune finestre danneggiate, alcune con veri e propri buchi. Andranno sostituite».

Per farsi un’idea precisa del tipo di investimento necessario saranno definiti i dettagli sul piano di intervento e le varie fasi progettuali da affrontare. E lo stesso discorso vale per le tempistiche con le quali la sala verrà riaperta al pubblico. «Serve una programmazione a livello di giunta dal momento che si tratta di un intervento importante e oneroso. Va ricordato in questo senso – specifica poi Carletti – che i lavori, diversamente da quanto accade con altri interventi avviati in città (dall’ex ospedale al piano di riqualificazione complessiva del quartiere Po), non saranno finanziati con risorse Pnrr o altri canali di investimento esterno. Qui si tratta una partita tutta comunale; dobbiamo trovare queste risorse nel nostro bilancio e questo passaggio richiede uno studio e una programmazione, come doveroso, particolarmente attenti». Si parla comunque di un importo significativo, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro. «Ci vorranno più di 400mila euro – azzarda Carletti –. Pur trattandosi di lavori di messa in sicurezza tutto sommato contenuti, quando si ha a che fare con un edificio storico come questo le spese salgono vertiginosamente. Ma la riapertura è doverosa e, per quanto mi riguarda, urgente: mi impegnerò per garantirla nel minor tempo possibile».

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