L'ANALISI
06 Febbraio 2025 - 05:25
CREMONA - In provincia di Cremona oltre 5.300 persone non possono contare sull’assistenza di un medico di base: per l’esattezza si tratta di 2.186 residenti nel territorio dell’Asst di Cremona e 3.137 in quello dell’Asst di Crema. Fatte le debite proporzioni, quasi un abitante su 60 non ha accesso al primo ed essenziale livello della sanità territoriale, intesa come prevenzione e successivo accesso alle cure. Il dato provinciale risulta in linea con la media regionale secondo le cifre elaborate e analizzate da Altreconomia nell’approfondimento dedicato alla carenza cronica di medici di famiglia in Lombardia.
«Quella dei 160mila lombardi attualmente senza medico — si legge nella presentazione dell’inchiesta — non è una condizione voluta: il dato si riferisce per stessa ammissione della Regione a quei ‘cittadini assistibili’ cui non risulta assegnato un medico di medicina generale per via di pensionamenti o cessazioni cui non hanno fatto seguito le necessarie sostituzioni. Tradotto: chi doveva programmare e farsi trovare pronto ha fatto un buco».
In base alle stime più recenti, all’interno del perimetro regionale sono circa 600 i medici di famiglia destinati alla pensione nel biennio 2024-25, vale a dire oltre il 10% dei ‘doc’ contrattualizzati dalle Asst lombarde. Secondo le proiezioni, da qui al 2030 andranno in pensione più di 27mila tra medici di Medicina generale e pediatri di libera scelta.
La situazione dei pediatri di libera scelta appare, comunque, meno problematica con un tasso di pensionamento inferiore al 4% fra l’anno passato e quello in corso. Va ricordato, tuttavia, che il numero di pediatri in attività è ben lontano dallo standard: secondo una recente rilevazione della Fondazione Gimbe, in Italia mancano almeno 827 specialisti in Pediatria, di cui due su tre concentrati fra Lombardia, Piemonte e Veneto. Il risultato? «Problemi burocratici, a mancanza di risposte, pediatri con un numero eccessivo di assistiti e impossibilità di iscrivere i propri figli mettendo potenzialmente a rischio la salute dei più piccoli e dei più vulnerabili», dichiarano i vertici di Fondazione Gimbe.
Gli esperti di Altreconomia definiscono «al collasso» la sanità lombarda «a cinque anni dall’esplosione della pandemia da Covid-19 e proprio nella regione creduta ‘eccellenza’, che divenne però un caso mondiale per diffusione e letalità del virus. L’eredità di quella stagione devastante appare dispersa». E alla scarsità numerica si aggiunge il problema dell’età anagrafica: nell’Unione europea, infatti, l’Italia è il Paese con la quota record più alta di medici di 65 anni o più26,7%. Il dato emerge da un’analisi di Eurostat sul personale medico europeo. Per il nostro Paese la percentuale di medici ‘seniores’ rappresenta evidentemente un segnale preoccupante in un quadro complessivo in cui il servizio sanitario nazionale risulta già fortemente gravato da svariate criticità. Al nodo delle lunghe liste di attesa e della ‘fuga’ di medici e infermieri spesso verso il privato per vedersi garantiti stipendi migliori, si aggiunge dunque anche l’allarme per l’imminente ‘gobba pensionistica’ che — come hanno più volte avvertito i sindacati di categoria — minaccia di mettere ulteriormente in ginocchio il sistema acuendo la carenza di medici, già critica specie per alcune specializzazioni.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris