L'ANALISI
05 Febbraio 2025 - 18:14
DOVERA - L’Area omogenea cremasca tenta la mediazione tra Provincia e Comune di Dovera, ai ferri corti dopo che il presidente Roberto Mariani ha ufficializzato l’addio al progetto della tangenziale del paese, opera con un costo stimato di 18,5 milioni di euro, di cui 5,5 ancora da reperire. Immediata la dura reazione dell’amministrazione doverese con il sindaco Mirko Signoroni, già presidente provinciale sino all’anno scorso.
Ieri sera la giunta dell’Area omogenea, convocata dal presidente e sindaco di Offanengo Gianni Rossoni, ha messo all’ordine del giorno il tema. «Vogliamo un quadro chiaro della situazione, per questo chiederemo un incontro immediato sia all’amministrazione provinciale, sia allo stesso Signoroni — sottolinea Rossoni — poi potremo trarre le nostre conclusioni e prendere una posizione in merito».
L’occasione per vedersi almeno con il sindaco di Dovera si presenta già venerdì, in concomitanza con il convegno delle 17, indetto dalla Caritas in sala Alessandrini, con ospite Walter Nanni, che presenterà il rapporto nazionale sulle povertà. Un appuntamento a cui interverranno molti degli amministratori locali del Cremasco e non solo. Certamente c’è preoccupazioni tra gli amministratori locali.
Il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi, che fa parte della giunta, non nasconde le perplessità: «Indubbiamente, la scelta di mettere in un angolo il progetto per la costruzione della tangenziale di Dovera è un’entrata a gamba tesa che può compromettere lo sviluppo di un territorio, dove la programmazione urbanistica e di insediamenti, non ultime le logistiche sorte di recente, tengono conto da anni della costruzione della strada: serve una riflessione, per questo con il presidente Rossoni abbiamo deciso di chiedere a Provincia e Comune di Dovera di poterci sedere intorno a un tavolo e ragionare. Muro contro muro non si va da nessuna parte e nemmeno aprendo uno scontro tra due territori, Cremasco e Casalasco». La volontà di scongiurare una frattura insanabile anima molti dei protagonisti. Per Enzo Galbiati, sindaco di Spino, che per l’Area omogenea si occupa di questioni legate alle Infrastrutture e al comparto Viabilità «l'errore di fondo di questa decisione dell’amministrazione provinciale è quello di voler spostare fondi da una parte all’altra, peraltro stanziamenti regionali. Non esiste un simile modo di procedere. Le due opere, la tangenziale di Dovera e quella di Casalmaggiore, devono andare avanti su piani paralleli, ma separati. Per parte nostra torneremo anche a chiedere alla Provincia di riprendersi la gestione dell’ex provinciale uno, declassata negli anni scorsi a comunale, la strada che collega il paese a Rivolta».
Il problema sollevato dalla Provincia è anche di carattere economico. Mancano 5,5 milioni di euro su 18,5 (gli altri 13 sono finanziati dalla Regione), per coprire i costi di realizzazione della tangenziale doverese. «Per scongiurare il rischio di dover restituire i fondi, abbiamo chiesto alla Regione se possiamo ricollocare tali risorse su un’altra opera considerata prioritaria a livello provinciale. Regione Lombardia si è detta disponibile, a fronte di una richiesta formale», ha fatto sapere nei giorni scorsi il vicepresidente provinciale Luciano Toscani.
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