L'ANALISI
05 Febbraio 2025 - 05:15
CREMA - Formare giovani senegalesi come saldatori e elettricisti nelle aziende del Cremasco per poi farli tornare a lavorare nel loro Paese d'origine. È questo uno dei nuovi obiettivi che l’associazione Riepp, Rete internazionale per l’eliminazione progressiva della povertà, si è data. Riepp, che nel Cremasco è presente dal 2022, si occupa di questioni sociali e interagisce con le istituzioni sia senegalesi che italiane, in particolare con i Comuni, tramite incontri, scambi di idee e forum.
«In questo momento — spiega la tesoriera Sokhna Bintou Thiam – abbiamo avviato anche una raccolta di fondi per la spedizione di un container sanitario in Senegal. Il nostro obiettivo principale, però, è sostenere l’emergenza dell’immigrazione. Facciamo corsi di formazione nel nostro Paese d’origine per fare imparare ai giovani a coltivare la terra e a trasformare i prodotti dell’agricoltura. Formiamo anche le donne affinché non invoglino i loro figli a emigrare, ma li spingano a rimanere. Vogliamo superare la rassegnazione di chi attraversa il mare affermando ‘riuscire o morire’».
Presieduta da Abdou Mbar Sylla, Riepp conta nel Cremasco 20 soci, tra cui alcuni italiani. Ne fa parte anche Marco Baratto, che è stato tra i relatori alla conferenza su ‘Islam e Cristianesimo’, tenutasi sabato scorso in sala Pietro da Cemmo.
«Riepp – spiega Thiam — affianca le donne del Senegal organizzando, come detto, corsi di formazione per la trasformazione di prodotti locali come mais, miglio, riso, fagioli, frutti e legumi e prodotti di mare. Questi corsi sono accompagnati da temi di sensibilizzazione sui rischi dell’immigrazione clandestina».
Riepp si pone anche altri obiettivi: «Interveniamo nella stesura di progetti — prosegue Thiam — nell’educazione per combattere l’esclusione delle ragazze dalla scolarizzazione, con doni di materiale didattico, per incoraggiare le famiglie a mandare le ragazze a scuola e combattere l’analfabetismo».
Riepp si impegna a realizzare corsi e attività di formazione per donne e giovani e scambi di dialogo per capire le loro ragioni di voler emigrare. L’associazione lotta anche contro ogni forma di violenza, contro la mutilazione genitale delle donne e sostiene la difesa dei diritti umani.
«Siamo aperti al dialogo – conclude la tesoriera — allo scambio culturale e sociale e vogliamo condividere esperienze, idee e valori fondati sul rispetto e sull’uguaglianza. La nostra associazione apre le sue porte a tutti coloro che optano per il miglioramento e il rispetto, per la garanzia di una vita umana animata di una buona volontà di convivenza pacifica e civile».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris