L'ANALISI
04 Febbraio 2025 - 19:54
Nel riquadro l'avvocato Zontini
CASALMORANO - Il 24 ottobre del 2022, lunedì, verso le 14.10 Roberto, pensionato di 68 anni, nel box affrontò un ladro che, a suo dire, stava svuotando un armadio: abiti, borsette e vinili di musica lirica. Tentò di bloccarlo due volte. Il ladro scappò. Certo di averlo riconosciuto, lo denunciò. Accusò Giuseppe (i due abitano vicino), foggiano, 50enne, muratore che, secondo la difesa, alle 14.10 di quel lunedì era da tutt’altra parte: a una ventina di chilometri, precisamente a Cavatigozzi (frazione di Cremona). Giuseppe «era seduto nel cantiere di una villa in ristrutturazione a mangiarsi una ciotola di minestra con un collega».
È finita così, oggi. I giudici hanno assolto Giuseppe dal furto (non c’era la prova). E dalla tentata rapina impropria, perché «il fatto non lo ha commesso».
Soddisfatto il muratore foggiano trapianto al Nord, che nel difendersi (aveva rilasciato dichiarazioni spontanee) aveva spiegato perché il pensionato ce l’avesse tanto con lui. Lo accusava di rubargli la legna, i funghi e le lumache. E non gli stava bene che facesse «il filo» a sua figlia.
Soddisfatto Alessandro Zontini, l’avvocato di Giuseppe, «artigiano che lavora 25 ore al giorno», uno «bravo nel suo mestiere». A San Giovanni Rotondo, nel santuario di Padre Pio i mosaici lungo la rampa che porta alla cripta li ha sistemati lui. Giuseppe ha lavorato nei Tribunali di Genova e Massa. In Tribunale a Cremona c’è venuto per tutt’altro: il processo nato dalla querela del pensionato, che in aula aveva raccontato com’era andata quel lunedì.
«Ho sentito mia moglie urlare. Di primo acchito ho pensato che si fosse fatta male. E, invece, c’era un signore accovacciato dietro l’armadio». Il ladro afferrò lo stendino sopra l’armadio, lo lanciò contro il pensionato, il quale tentò di braccarlo tre volte. Un tira e molla: Roberto lo bloccava, il ladro si divincolava. «Mia moglie, spaventatissima, mi ha detto: ‘Lascialo andare, lascialo andare’». Il ladro scappò dal retro, nei campi. Scappò, mimando a Roberto il gesto della pistola. Marito e moglie controllarono l’armadio: era vuoto «per tre quarti». Non c’erano più «tutti i capi di abbigliamento di mia moglie, costumi da bagno, 5-6 borsette, 3 pacchi contenenti Lp di musica lirica, cappellini vari e tre giubbotti. Credo che tutta questa merce sia stata rubata dal ladro nelle ore precedenti e occultata in altro luogo». Il pensionato riconobbe poi Giuseppe nella fotografia numero 3 su sei del fascicolo preparato dai carabinieri. E lo ha confermato poi ai giudici.
Il muratore ha un precedente per droga: 8 mesi. Dal carcere è uscito 4 mesi fa. «Ho assunto la sua difesa anche per curiosità personale». Quando l’avvocato Zontini andò a trovarlo in carcere per preparare la difesa, gli buttò lì quattro nomi: Mascagni, Puccini, Verdi, Ruggero Leoncavallo. «Li conosce?». «Gente che è qui?», rilanciò Giuseppe. Al difensore non tornava il racconto del pensionato. «Nel garage c’era buio, il ladro ti scopre, ti lancia uno stendino addosso. Per due volte lo placca. Mi sembrava inverosimile la reazione del pensionato. Il ladro aveva un cappello in testa, era un po’ travisato. E il pensionato lo riconosce. Delle sei foto utilizzate, a parte un soggetto, gli altri erano interscambiabili».
Oggi il difensore aveva chiamato a testimoniare chi, nel 2022, a Cavatigozzi ha comprato all’asta la villa con parco e piscina da ristrutturare. «A settembre 2022 sono partiti i lavori. Giuseppe era sempre lì a lavorare, dalle 8 del mattino alle 5-6 del pomeriggio, dal lunedì al venerdì, a volte anche il sabato, mai la domenica. E nella pausa pranzo mangiava lì». «Giuseppe e un collega si sono dedicati con perseveranza alla ristrutturazione della villa - ha sottolineato l’avvocato —. La stagione richiedeva un lavoro serrato (il buio arrivava prima). È assolutamente credibile che abbia lavorato giorno dopo giorno per 4 mesi. Il 24 ottobre alle 14.10 era seduto nel cantiere a mangiare una ciotola di minestra».
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