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Ladri scatenati, le e-bike nel mirino

L’altra notte colpo da duemila euro in pieno centro. Si alza l’allarme: gli specialisti sanno come aggirare sistemi antifurto sempre più sofisticati

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

02 Febbraio 2025 - 09:54

Ladri scatenati, le e-bike nel mirino

CREMONA - I furti di biciclette elettriche sono un’emergenza conclamata anche a Cremona. L’ultimo colpo andato a segno risale alla nottata tra venerdì e sabato, quando un’e-bike è sparita da via Guarneri del Gesù, in pieno centro storico: il proprietario l’aveva assicurata a un cancello con una robusta catena chiusa da un pesante lucchetto. Il sistema antifurto, tuttavia, non è servito a risparmiare la due ruote — del valore di 2mila euro — dall’assalto del ladro, evidentemente equipaggiato di tronchese.

«È la seconda bici a pedalata assistita che mi viene rubata in centro storico nell’arco di un anno e mezzo — spiega con tono sconsolato la vittima, un 40enne che vive in città —. Tra l’altro, l’e-bike è protetta da un sistema intelligente che sfrutta la connessione bluetooth per far funzionare il mio smartphone come una vera e propria chiave digitale». Insomma: chi si è impossessato della bici non ha la possibilità di attivare il motore elettrico. A meno di ‘craccare’ il software: un’evidenza che lascia pensare all’azione di un professionista, abbastanza abile da colpire con precisione e rapidità e sufficientemente esperto da conoscere un metodo per aggirare il blocco tecnologico.

«Il ladro — racconta il derubato — ha abbandonato catena e lucchetto nel cestino della bici posteggiata accanto alla mia, un gesto che lascia la sensazione dello scherno. Questa mattina (ieri, ndr) ho presentato denuncia ai carabinieri». Per il 40enne, la speranza di tornare in sella al mezzo svanito nel nulla è affidata alle riprese delle telecamere del sistema pubblico di videosorveglianza: se i dispositivi sono tornati regolarmente in funzione — dopo l’ondata di malfunzionamenti registrata la scorsa estate — la sagoma del ladro che armeggia con il tronchese non può essere certo sfuggita agli occhi elettronici.


Il raid di due notti fa si somma agli altri — non più rari — colpi segnalati nei mesi recenti in varie aree della città, con una concentrazione particolare proprio nella zona del centro. L’e-bike rappresenta uno strumento efficiente ed ecologico che sta attirando l’interesse di una fetta sempre più ampia di popolazione: non soltanto cittadini sensibili alla causa ambientale, ma anche persone alla ricerca di una modalità di spostamento pratica e rapida, specialmente nel traffico cittadino.

Il rovescio della medaglia dell’impennata di popolarità è proprio l’aumento esponenziale dei furti: le e-bike, d’altra parte, sono mezzi di trasporto piuttosto costosi, il cui prezzo oscilla da poche centinaia a svariate migliaia di euro a seconda del modello e della marca. Spesso i ladri sono in contatto con ricettatori organizzati in rete. Il mercato della ricettazione di biciclette elettriche coinvolge diversi attori: chi acquista le bici rubate per rivenderle; chi smonta le e-bike per riciclare singoli componenti come motori, batterie e telai; chi è specializzato nell’esportazione delle due ruote all’estero.

Per combattere i furti, i produttori hanno sviluppato tecnologie avanzate con l’obiettivo di rendere le biciclette più sicure. Una delle soluzioni più semplici e diffuse è l’utilizzo di serrature a U o lucchetti a catena rinforzati e difficili da forzare. Sono sempre più diffuse, poi, le serrature intelligenti che si integrano con applicazioni mobili. Sta prendendo piede, inoltre, l’installazione di dispositivi Gps che permettono di tracciare la posizione del mezzo in tempo reale, rendendo possibile il recupero della bicicletta rubata: anche se il ladro dovesse riuscire a smontare l’e-bike o cambiarle i componenti, il localizzatore potrebbe comunque rivelarne la posizione.

Infine, alcuni Paesi stanno promuovendo programmi di registrazione delle biciclette, grazie ai quali i proprietari possono ‘protocollare’ il numero di serie del proprio mezzo in una banca dati centrale: in caso di furto, le forze dell’ordine sono così agevolate nell’identificazione delle biciclette. Alcune città stanno iniziando anche a implementare sistemi che collegano la registrazione delle biciclette con il database delle forze di polizia.

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