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TRAGEDIA IN VIA DANTE. IL DOLORE DELLA CITTÀ

Investita dall’autobus e morta a 15 anni, classe in lacrime: «Siamo sconvolti»

Stava andando a scuola, all’Anguisssola. L’autista al Pronto soccorso sotto shock. Il preside Calabrese: «Apprezzata e benvoluta da tutti»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

01 Febbraio 2025 - 05:30

Investita dall’autobus e morta a 15 anni, classe in lacrime: «Siamo sconvolti»

CREMONA - Lo zaino lacerato, l’astuccio rosa, un libro e il quaderno. Il bus immobile, più avanti. I segni del gesso e le linee tirate dai vigili che misurano le geometrie della tragedia. Elisa Marchesini è morta mentre, a piedi, stava andando a scuola, il liceo delle Scienze umane Anguissola, in via Palestro. Aveva 15 anni, frequentava la seconda B. È morta in via Dante, vicino alle strisce pedonali, travolta e schiacciata da un bus carico di studenti che da via Brescia, con il semaforo verde, aveva svoltato a destra, superando l’attraversamento pedonale regolato anch’esso dal semaforo. Per tutta la giornata si sono rincorse ipotesi su quanto possa essere accaduto. Ma non c’è ancora certezza sulla dinamica dell’incidente avvenuto dopo le 7.30 del mattino.

Determinanti saranno il racconto delle telecamere che saranno visionate oggi dalla Polizia locale e le testimonianze anche di alcuni studenti che viaggiavano sul pullman. Elisa è stata schiacciata dalle ruote posteriori, mentre il bus, un autosnodato, ha proseguito la corsa per alcuni metri. Una tragedia sulla quale la procura farà chiarezza (si aprirà un fascicolo per omicidio colposo stradale). Il pm Chiara Treballi, di turno ieri, è in attesa degli atti che dal Comando della Polizia locale le trasmetteranno stamane. Si disporrà una una perizia cinematica, se necessario.

«Non l’ho vista, non l’ho vista», ha immediatamente detto agli agenti della polizia locale il conducente, 55 anni, casa a Pontevico (Brescia), dipendente di Arriva Italia, l’azienda di autotrasporti. Guidatore esperto di questi bus lunghi, dicono di lui. Ieri mattina Elisa non l’ha proprio visto, ha tirato dritto. Pochi metri. Sembra che lo abbiano avvisato alcuni ragazzi a bordo del mezzo partito dal Bresciano per portare gli studenti di fuori città a Cremona. Elisa abitava in via Cardinal Massaia, nel quartiere Zaist, un chilometro e mezzo dall’Anguissola, una ventina di minuti a piedi. Abitava con la mamma Annalisa, professoressa di scienze matematiche alla scuola media Antonio Campi, il papà Paolo, manager, e due fratelli, un maschio e una femmina.

L’ambulanza e l’automedica arrivate in via Dante hanno potuto soccorrere solo l’autista, sotto shock, portato al Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore (non sarà ricoverato). Molti studenti, anche quelli che viaggiavano sul pullman che seguiva il bus, hanno assistito alle drammatiche fasi dei soccorsi. In via Dante sono arrivati anche i vigili del fuoco.
L’autobus è rimasto immobile per quasi tutta la mattina. Sulla strada, l’astuccio rosa, il quaderno e il libro di Elisa. I suoi compagni l’aspettavano a scuola.

Non ha mai saltato un giorno di scuola, il liceo delle Scienze umane Anguissola. «Sempre puntuale», era una delle prime ad arrivare, Elisa Marchesini. Ma ieri tardava. I suoi compagni e i professori hanno sperato sino all’ultimo che non fosse proprio lei la giovane travolta e uccisa in via Dante da un autobus carico di studenti, mentre zaino in spalla, si stava incamminando verso la scuola. La notizia era già rimbalzata sugli on-line e sulle chat. Poi, la drammatica conferma.

Smarrimento, dolore e lacrime all’Anguissola. Sono quelle di Martina e Alessia, compagne di classe di Elisa, l’una vicina all’altra durante l’intervallo, nel corridoio al primo piano. Stavolta, il vociare dei ragazzi è soffocato da un ‘silenzio assordante’.

«Elisa era buona, gentile, non aveva fatto niente di male, lei ci considerava le sue migliori amiche», raccontano le due studentesse con un filo di voce. «Era una ragazza piena di interessi, faceva teatro e nuoto». Al primo piano, in fondo al corridoio c’è l’ufficio di Roberto Calabrese. Dallo scorso novembre è il preside dell’Anguissola.

Riavvolge il nastro di una mattinata drammatica. «Abbiamo cominciato a capire che c’era qualcosa che non andava appena arrivati. C’erano ragazzi che piangevano nel corridoio oppure al telefono senza avere ancora una notizia precisa. Soprattutto i compagni di classe, non vedendola arrivare, avevano cominciato a preoccuparsi, perché non rispondeva al telefono, avendo saputo di un incidente, nel quale era stata coinvolta una ragazza, senza però sapere altro di più preciso. Si sono preoccupati sempre di più. Anche i docenti erano molto, molto preoccupati». Tutti «chiedevamo lumi, sino all’ultimo abbiamo sperato, purtroppo abbiamo avuto la conferma che si trattava di Elisa. Siamo veramente molto addolorati».

Il preside non conosceva Elisa. I professori gliene hanno parlato. «Mi hanno raccontato che era una ragazza positiva, solare, guardava alla vita con positività, le piaceva viaggiare. Era molto apprezzata e ben voluta dai compagni di classe che ora sono tutti sconvolti. Stiamo pensando di dare loro un supporto psicologico».

L’intervallo è finito. Martina e Alessia tornano in classe, scendono al piano di sotto, davanti all’aula dove i compagni e le compagne della 15enne faticano ad entrare per la lezione. Una ragazza mostra una fotografia di Elisa con l’espressione seria, poi un’altra ancora, in cui sorride. E’ quella in cui indossa una felpa verde con la scritta ‘Mai sottovalutare una donna’. «Questa fotografia è bella. E’ proprio lei, con il suo bellissimo sorriso. Elisa vivrà nei nostri ricordi per sempre».
È ora di rientrare in classe. Una ragazza non ce la fa, il dolore è troppo grande. Si appoggia alla parete, scoppia a piangere. Due compagne provano a confortarla, ma il suo pianto è inarrestabile.
Ci saranno tutti, lunedì alle 11, nella chiesa di San Francesco per l’ultimo saluto ad Elisa.

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Commenti all'articolo

  • 1074roma

    01 Febbraio 2025 - 08:05

    R.I.P. Stella e che la terra ti sia lieve. Ovunque tu sia proteggi i tuoi cari e tutti quelli che ti hanno voluto bene.

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