L'ANALISI
29 Gennaio 2025 - 20:59
Giuseppe Ballini, Fabio Biglietti, Sergio Piardi, Giuseppina Mussetola, Antonio Petrogalli e Alberto Baldini
CREMONA - La Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI) di Cremona entra a far parte, assieme a Mantova, della FAI di Brescia, che prenderà il nome di Associazione di Brescia e Lombardia Orientale. Un'unione che conta 3.600 imprese, che vanno dalle grandi aziende di trasporti ai cosiddetti padroncini.
L'accordo è stato presentato oggi nella sede di via delle Vigne dai vertici della FAI cremonese e da quelli bresciani, con una conferenza stampa coordinata da Dolores Duka; e già sabato dalle 9 alla Fiera di Cremona si terrà il debutto ufficiale della nuova realtà, con un incontro aperto a tutti gli autotrasportatori cremonesi, mantovani e bresciani. Si tratterà di un seminario, che avrà come titolo ‘Il nuovo contratto collettivo di lavoro: novità del 2025’.
«Il nostro è un settore in grande trasformazione; per questo i servizi che rende la nostra associazione sono importantissimi e più siamo meglio è. Dunque ringrazio la FAI di Cremona (erano presenti Fabio Biglietti e Alberto Baldini, ndr) che ha aderito all'associazione con le sue 600 imprese; queste vanno ad aggiungersi alle 2.500 di Brescia e alle 500 di Mantova», ha spiegato la segretaria della Federazione di Brescia, Giuseppina Mussetola. Poi la parola è passata al presidente Sergio Piardi, (al suo fianco anche quello onorario, Antonio Petrogalli) che ha toccato molte delle problematiche riguardanti il settore: dai prezzi del trasporto al tema della viabilità, dalle difficoltà a superare i valichi alpini al contratto.
Per quanto riguarda quest'ultimo, lo ha definito «un buon contratto, equilibrato e tale da permetterci di togliere ogni dubbio ai sindacati. Sul versante della viabilità alpina siamo in grande difficoltà: tutti i passi sono sottoposti a lavori che impediscono di passare secondo una tempistica che deve essere rispettata: se la nostra frutta o verdura arriva con un giorno di ritardo sui mercati non è più buona, eppure il 50% delle merci verso il nord Europa passa dal Brennero e questo passo, forse, sarà pronto per il 2035. Senza contare che l'Austria, nonostante le richieste reiterate, non fa passare nelle ore notturne i camion».
Giuseppe Ballini si è invece soffermato sulle difficoltà che gli autotrasportatori incontrano sui regolamenti stradali e anche con il nuovo codice della strada. «Soprattutto con le varie polizie locali, ho la netta sensazione che con noi si voglia far cassa, altrimenti per la stessa infrazione, cosa veramente accaduta, non commini ben 41 multe». Anche Petrogalli ha ricordato le difficoltà del settore, chiedendo «un po’ più di dignità per gli autotrasportatori».
A tal proposito, a chi chiedeva com’era la situazione delle aree soste attrezzate per i camionisti - a Cremona se ne parla da decenni ma non ci sono - la segretaria Mussetola (con un pizzico di giustificata soddisfazione) ha detto che «a Brescia ce ne sono due, una da 400 posti camion e un’altra da 150, con foresteria, docce, bagni, possibilità di lavare la biancheria e anche un numero limitato di camere».
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