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LA NUOVA MOBILITÀ URBANA

«La ‘Città 30’ funziona, ora tocca a Cremona»

Si allarga il fronte dei residenti che chiedono una revisione del traffico cittadino

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

24 Gennaio 2025 - 20:47

«La ‘Città 30’ funziona, ora tocca a Cremona»

CREMONA - «Le strade non sono più concepibili come mere corsie per le auto. Le città sono cambiate, le abitudini anche e dobbiamo affermare con fermezza che le strade sono spazi di tutti e che a tutti va garantita la sicurezza». Una serata, quella di ieri, per tornare a confrontarsi sulla mobilità dolce e sull’obiettivo della ‘città 30’.

Il ritrovo è stato alla ciclofficina sociale La Gare Des Gars, nel piazzale delle ex tramvie, diventato nei mesi un punto di riferimento per i cittadini ‘a due ruote’ e approdo fisso delle manifestazioni mensili del gruppo Critical Mass. A offrire l’occasione per l’incontro è stata la presentazione dei risultati del primo anno di ‘Bologna città 30’, il piano di riduzione della velocità rivendicato a livello locale dal gruppo Critical Mass e da Fiab.

Per approfondire i dati e declinare la proposta sul contesto urbano di Cremona è intervenuto il responsabile dell’area tecnica di Fiab Filippo Bonali: «Il caso di Bologna ha fatto molto parlare di sé ma, una volta placate le polemiche, pochi si sono chiesti se funzionasse. Oltre al capoluogo emiliano, però, ci sono tanti esempi di città di dimensioni più simili alla nostra, come Rovereto o Olbia, che hanno già messo a terra, con meno clamore, soluzioni coraggiose e efficaci».

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D’altro canto i numeri non lasciano spazio all’interpretazione e parlano, in tema di sicurezza per gli utenti della strada, di un successo su tutta la linea: a Bologna l’introduzione del piano ‘Città 30’ ha portato – guardando ai dati sul sito del Comune della città – a «-13,10% incidenti totali, -48,72% persone decedute, -11,08% persone ferite, -9,78% incidenti con feriti, -20,71% incidenti senza feriti, +36,00% persone in prognosi riservata».

Bonali si è poi concentrato sul caso di Cremona avvalendosi di esempi concreti e studi realizzati da Fiab nel corso degli anni, segnalando alcune criticità sulle quali intervenire e sottolineando, d’altro canto, quanto la città ha già realizzato. «Al di là dell’etichetta di ‘Città 30’ bisogna guardare alle misure che le sono sottese: in questo senso si può fare molto». Certo, servono gli strumenti adeguati: «Bisogna aumentare i monitoraggi del traffico e della viabilità per farsi un’idea quanto più complessiva dei flussi di spostamento».

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Gli strumenti d’altronde ci sono: «Il Comune di Cremona può vantare un Pums (Piano della mobilità sostenibile) molto completo e ambizioso, si tratta di metterlo a terra». Sotto la lente sono finite, in particolare, la rete di piste ciclabili in costante aumento da ormai dieci anni, gli arredi urbani come dossi e restringimenti di carreggiata, per «limitare effettivamente la velocità oltre a cartelli e sanzioni», e quello che Bonali ha definito «un vero e proprio assalto al centro. Non è raro vedere parcheggi selvaggi un po’ ovunque, a fronte di un’incompatibilità strutturale del centro storico». Soddisfatti anche gli organizzatori della Critical Mass, che hanno ospitato l’incontro: «Per noi creare momenti di informazione seri come questo significa partecipare attivamente alla vita della città – afferma uno degli organizzatori, Stefano Carlino –. Continuiamo a pensare che le strade non appartengano alle macchine, anzi che noi come pedoni e ciclisti ‘vorremmo stare bene’. Come gruppo di cittadini abbiamo inviato una lettera al Comune nella quale si chiedono soluzioni coraggiose: la Zona 30 bolognese è stata introdotta dall’oggi al domani e dopo un anno porta importanti risultati. Un dato su tutti fuga ogni dubbio: -30% di inquinamento da traffico veicolare. Questo per la nostra città, che è la più inquinata d’Europa, non sarebbe certo un risultato da poco».

Invitato alla serata, era presente anche l’assessore alla Mobilità, Luca Zanacchi, che ha apprezzato molto «il bellissimo incontro, istruttivo, garbato e molto aperto al dialogo». In particolare Zanacchi ha confermato alcuni degli impegni dell’amministrazione per implementare almeno alcune misure del piano della viabilità: «Stiamo lavorando a un aggiornamento del Pums e anche del Put (Piano unico del traffico), strumenti fondamentali per costruirsi una visione chiara. Sulla messa in sicurezza delle strade scolastiche abbiamo preso degli impegni concreti e li porteremo fino in fondo. Siamo intervenuti, e continueremo, anche sull’ordinanza che disciplina le Ztl cittadine: negli anni le misure a tutela delle zone pedonali si erano un po’ perse. A oggi abbiamo riportato una lettura ortodossa del regolamento ma pensiamo a una revisione generale con il coinvolgimento di cittadini, associazioni e categorie». Quanto alla ‘Città 30’ è presto per mettere etichette: «Molte misure sono necessarie e realizzabili, compatibilmente con la nostra capacità di reperire i fondi. Va detto, intanto, che, in diversi quartieri della città, la Zona 30 c’è già».

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