L'ANALISI
24 Gennaio 2025 - 08:47
CREMONA - La Lega torna a sollecitare l’amministrazione sul tema della sicurezza, questa volta in tema di alcolici. Dopo la stretta a livello nazionale sul Codice della strada, battaglia del leader leghista Matteo Salvini, ora è il Carroccio locale, con la consigliera e vicepresidente del Consiglio comunale, Jane Alquati, a chiedere una giro di vite sui consumi di bevande alcoliche in città. In particolare la mozione presentata nei giorni scorsi all’attenzione di giunta e Consiglio punta a ‘introdurre il divieto di consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche cittadine’.
Farebbero eccezione ‘i locali di somministrazione e le loro strutture collocate sul suolo pubblico regolarmente autorizzate e le fiere autorizzate’. Un provvedimento che, per Alquati, si renderebbe necessario a seguito degli episodi di violenze e aggressioni verificatisi in alcune aree del centro cittadino, in primis piazza Roma: «Il fenomeno ha assunto particolare rilevanza in alcuni spazi pubblici, suscitando forte preoccupazione e disagio nei residenti in quanto il consumo smodato di bevande alcoliche e lo stato di agitazione psicofisica che ne deriva spesso si accompagnano a comportamenti violenti». Oltre alla questione sicurezza sarebbe chiamato in causa anche il decoro «in quanto l’asporto permette la consumazione all’esterno degli esercizi commerciali e l’abbandono dei contenitori di vetro sul suolo pubblico». Nel mirino di Alquati finiscono, in particolare, negozi al dettaglio, minimarket, take-away e distributori automatici che «violano le norme vigenti vendendo alcolici anche negli orari serali e notturni». Da qui l’impegno, che verrà sottoposto al vaglio del voto in Consiglio, a esaminare la possibilità di introdurre il divieto sui consumi, misura che inciderebbe direttamente sulla condotta dei singoli cittadini. E in particolare su quei cittadini che scelgono minimarket e asporto invece che bar e locali per consumare alcolici: una porzione di popolazione per la quale il costo del prodotto non è evidentemente un elemento indifferente, soprattutto a fronte dei recenti rincari.
Ma sulla questione interviene, interpellato, anche l’assessore comunale alla Sicurezza, Santo Canale precisando come la misura risulti di fatto già inserita, anche se con qualche differenza, nel Piano di lavoro degli uffici per la sicurezza: «In sinergia con la Prefettura e le altre forze dell’ordine siamo già al lavoro per la modifica del nostro regolamento che estende le aree soggette al Daspo urbano, rafforzando gli standard di sicurezza nelle aree particolarmente sensibili anche al fine di preservarle da comportamenti devianti». Un’estensione del Daspo che, da misura concepita per gli eventi sportivi, è già stata estesa ad altri ambiti urbani per segnalare e allontanare temporaneamente da aree come piazze e infrastrutture pubbliche, persone che si rendono protagoniste di comportamenti incivili. «A questo proposito, il divieto di consumazione di alcolici è già previsto all’interno dei parchi e dei giardini». Insomma, per il momento l’amministrazione sembra puntare su una linea, peraltro incentivata dal Governo con l’istituzione di zone rosse e l’estensione del Daspo prevista dal ddl 1660, volta a individuare e presidiare alcuni punti della città. In questo senso il divieto di consumazione di alcol rappresenta solo uno dei provvedimenti messi in campo per il controllo del territorio in determinate aree cittadine.
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