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62 CHILOMETRI, 10 PAESI

La ciclabile dei Comuni

L’opera è stata presentata da CentroPadane: illustrato il documento di pre-fattibilità. «È un progetto di sostenibilità ambientale ed economica legato anche al turismo»

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

23 Gennaio 2025 - 19:59

La ciclabile dei Comuni

CREMONA - Dieci comuni del territoro per la ciclabile del futuro. Incontro oggi pomeriggio, presso la sede di CentroPadane Engineering Srl in via Dante, per la presentazione del documento di fattibilità del progetto di Reti Ciclabili che collegheranno dieci paesi a est di Cremona. Alla presenza dei vertici aziendali, dei tecnici che hanno sviluppato gli studi e degli amministratori dei Comuni coinvolti, Bonemerse, Cappella de’ Picenardi, Cicognolo, Grontardo, Malagnino, Pescarolo, Pieve d’Olmi, Pieve San Giacomo, Sospiro e Vescovato, è stato presentata questa ambiziosa opera e i suoi obiettivi.

A fare gli onori di casa il direttore generale Damiano Bonomelli che ha presentato l’azienda e i suoi punti di forza e le attività nell’ambito della progettualità e pianificazione territoriale. «La nostra è un’azienda di alto ed innovativo profilo a favore delle comunità nel settore dei servizi integrati di progettazione, infrastrutture in genere e sviluppo di soluzioni tecniche avanzate. Tra le nostre attività certamente il progetto delle Reti Ciclabili ha un certo peso e la vostra presenza qui ne è testimonianza».

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Poi la parola è poi passata ai tecnici Paola Ceriali, Giulia Malvezzi e Gabriela Gheorghita che ne hanno illustrato le peculiarità. «L’idea è stata interamente sviluppata dalla nostra azienda nel corso del 2024 – hanno precisato i tecnici – e il documento di pre-fattibilità consegnato a dicembre. Oggi possiamo condividere con le amministrazioni i file progettuali dedicati che serviranno a creare una rete di percorsi ciclabili di oltre 62 chilometri che collegherà i diversi Comuni favorendo lo spostamento da un territorio all’altro in totale sicurezza».

Un progetto ambizioso e complesso con gli obiettivi di sviluppare la rete di mobilità già esistente del nostro territorio, incrementare la mobilità lenta scuola-lavoro, gli spostamenti ludici-ricreativi e i percorsi protetti. «Ma anche sostenibilità ambientale ed economica, in allineamento alle strategie sovralocali, la valorizzazione del territorio e delle peculiarità locali, oltre che ovviamente l’incremento del turismo. Lo studio è partito dalla volontà di creare un circuito che possa promuovere la mobilità lenta valorizzando la qualità della vita delle persone e la riscoperta del territorio e del patrimonio culturale».

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L’iter burocratico era partito un paio di anni fa con l'affidamento della progettazione a Centropadane, poi la fase di ricognizione e studio sul territorio in base ai tracciati individuati e ai cosiddetti «desiderata» dalle varie amministrazioni, infine la fase di progettazione che ha portato al documento di fattibilità. «Nella progettazione dei diversi tracciati si sono tenuti in considerazione molteplici aspetti emersi nelle fasi di inquadramento e analisi, tra cui il posizionamento dei tracciati in allineamento con i diversi piani urbanistici locali, ipotizzando anche tracciati più brevi o alternativi».

È la prima volta che così tanti Comuni del cremonese si associano per un progetto sovracomunale di tale portata. La particolarità sta anche negli studi di fattibilità tecnico ed economico che consentiranno alle diverse amministrazioni di avere un progetto proprio per poter partecipare a bandi e reperire i fondi necessari alla realizzazione delle diverse opere. Per il rilancio di una bella fetta di territorio.

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