L'ANALISI
23 Gennaio 2025 - 19:14
Giordano Veronesi insieme a Oreste Bricchi, sindaco di Acquanegra
ACQUANEGRA CREMONESE - La notizia della morte di Giordano Veronesi, che si è spento questa mattina a 85 anni dopo una lunga malattia nella 'sua' Verona, ha portato il lutto anche a Cremona. Perché la storia di questa famiglia che nel 1958, grazie al dinamismo del padre Apollinare, ha creato un vero e proprio colosso agroalimentare per la produzione di mangimi, diventando il primo produttore in Italia, è legato a doppio filo anche alla nostra provincia. Ad Acquanegra dal 1985 è attivo uno dei sette stabilimenti del gruppo che comprende anche marchi importanti come Aia e Negroni. Alla famiglia stanno giungendo numerose attestazioni di cordoglio dal mondo economico e politico.
Quella delle istituzioni arriva per bocca del presidente della Camera Lorenzo Fontana: «Ne ricordo l'impegno, la visione, il contributo allo sviluppo economico del territorio – scrive in una nota – la passione per la cultura e l'amore per Verona. Rivolgo le mie condoglianze ai familiari e un pensiero ai collaboratori e al personale aziendale».
«Sto facendo le famose visite pastorali come il vescovo di Cremona Lafranconi, che ho scoperto essere mio coscritto», ci aveva confidato simpaticamente nel 2010 Veronesi in un'intervista durante un incontro ad Acquanegra per i venticinque anni di attività dello stabilimento cremonese. In quell’occasione aveva, rivendicato con orgoglio il merito di aver rilanciato il traffico commerciale sul Po con le chiatte: «Abbiamo tolto un mare di autotreni dalla strada, l'equivalente di 172mila tonnellate di materie prime in meno sull'asfalto».
Oreste Bricchi è il sindaco di Acquanegra e un neo pensionato, ma fino ad un mese fa ha lavorato proprio alle dipendenze della Veronesi. Durante le feste di Natale ha partecipato a Verona ad una cena invitato dallo stesso Giordano: «Purtroppo questa mattina è arrivata una notizia di quelle che non vorresti mai ricevere: se n'è andato un signore, un imprenditore di spicco, ma anche una persona squisita e dalla grande carica umana. Lo conoscevo da una vita, da quando il 2 gennaio del 1985 è iniziata la produzione del mangimificio di Acquanegra, che ancora oggi dà lavoro a persone del Comune e del territorio e a numerose attività dell'indotto. Giordano era un uomo al quale ero molto legato sia dal punto di vista professionale che umano, avendo lavorato per 40 anni, alle sue dipendenze. Intelligente e acuto, era sempre molto disponibile, spesso ci sentivamo per un confronto sull'andamento del mercato e, a proposito di umanità, conservo nella memoria un aneddoto che racconta proprio chi era Giordano Veronesi: mentre era in macchina con me, un giorno mi ha telefonato un nostro allevatore nel momento in cui stavano iniziando l’abbattimento, per aviaria, dei suoi polli ed era molto demoralizzato: lui intervenne nella comunicazione tranquillizzandolo e garantendo il supporto dell'azienda Veronesi. Questo episodio, come altri personali, rimarranno nei miei ricordi. A nome anche dell’amministrazione comunale esprimo alla famiglia le più sentite condoglianze per la scomparsa di un uomo che non potremo mai dimenticare».
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