Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE E SOLIDARIETA'

Con la San Vincenzo aiuti ai bisognosi e lotta alla povertà

Appello dei volontari, Ronda: «Non siamo eterni, servono nuovi ingressi»

Jacopo Orlo

Email:

redazione@laprovinciacr.it

22 Gennaio 2025 - 05:20

Con la San Vincenzo aiuti ai più bisognosi

Tiziano Ronda con altri componenti della sezione casalasca della San Vincenzo de’ Paoli

CASALMAGGIORE - L’aiuto ai più bisognosi e la lotta alla povertà continua senza sosta. Ma le forze iniziano a venire meno. «Abbiamo bisogno di nuovi volontari, l’impegno è tanto ma l’età avanza». È un appello quello lanciato alla comunità casalasca da Tiziano Ronda, presidente dell’associazione ‘San Vincenzo de’ Paoli’, «affinché la nostra azione possa rinvigorirsi e continuare ad offrire un servizio sempre più richiesto».

Ovvero preparare e distribuire un pacco alimentare ogni due settimane ad un nucleo famigliare con un reddito minimo e contenente prodotti a lunga conservazione per il necessario sostentamento. Come latte, pasta, passate di pomodoro e scatole di pelati; senza dimenticare gli alimenti per bambini e prodotti di prima importanza come tonno, zucchero, fette biscottate. «Possiamo anche pagare le bollette in caso di situazioni molto difficili» precisa Ronda.

san vincenzo

Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia negli ultimi dieci anni la povertà assoluta individuale è salita di tre punti percentuali, così come quella famigliare.

Nel 2024 la San Vincenzo di Casalmaggiore ha consegnato 2.685 pacchi alimentari a persone classificate come continuative, cioè che ritirano gli alimenti ogni due settimane, e 177 per quelle saltuarie (ogni tre mesi). Un totale di 2.862 per 140 famiglie, ovvero 476 componenti. Colpisce il dato dell’età anagrafica dei beneficiari: la fascia più indigente è quella tra i 30 e i 64 anni, pari al 48% del totale, la maggior parte cittadini di paesi terzi (239).

«Si tratta di un trend in moderato ma costante aumento rispetto agli anni precedenti» ha aggiunto Ronda. «C’è bisogno della carità di tutti, sia economica sia di tempo da mettere a disposizione due ore alla settimana».

Nata negli anni Sessanta in due siti distributivi distinti, poi formalmente uniti nel 2022 con l’unità pastorale delle parrocchie cittadine, l’associazione fa capo alla Conferenza Nazionale di Cremona, è operante all’interno della Diocesi e della parrocchia ed è collegata a livello logistico e di rifornimenti al Banco Alimentare di Parma. Una ventina sono i soci e volontari attivi, inclusi per la gestione del magazzino e della contabilità. Il loro instancabile lavoro ha permesso di mantenere aperte le sedi di via Corsica 30 (nella casa parrocchiale di San Leonardo) per la distribuzione dei generi alimentari, e di via Formis 15 per il vestiario usato e riconfezionato. Un totale di 50 giornate dedicate alle famiglie più bisognose.

«Quelle che assistiamo sono regolarmente registrate nel portale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in quanto in possesso dei requisiti necessari per beneficiare del supporto alimentare».

Nonostante le difficoltà, la San Vincenzo de’ Paoli è molto attiva sul territorio. L’anno scorso ha attivato collaborazioni importanti con Amurt durante la 24 ore dello Sport agli Amici del Po; ha promosso l’iniziativa ancora attiva del Carrello sociale tramite la Conad; la lotteria di Natale in piazza. «Senza dimenticare la redistribuzione di derrate alimentari avanzate consegnateci dalla Fondazione Marcegaglia e dalla Croce Rossa» precisa il presidente.

Se la raccolta di cibo e indumenti è sempre costante, è carente invece l’adesione di volti nuovi. «I volontari purtroppo sono sempre meno – afferma Ronda –. Avremmo bisogno di una classe più giovane che possa prendere in mano le redini dell’attività. Siamo sempre gli stessi che andiamo a prendere il materiale a Parma, scaricarlo, organizzarlo e tenere la contabilità».

Anche quest’anno, come in passato, l’associazione coinvolgerà alcuni alunni dell’I.I.S. ‘Romani’ nella preparazione e distribuzione dei pacchi. «Sono state belle esperienze, qualche volta i ragazzi ritornano ma non sono costanti; sono presi poi dallo studio o anche dal lavoro».

Da qui l’appello alla cittadinanza. «Noi speriamo in un turnover, anche chiedendo un nuovo supporto di risorse umane dal Comune come avvenuto durante la pandemia. Anche se c’è tanta buona volontà, non siamo eterni».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400