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Le cicogne sono tornate a casa

Il nido era stato smantellato non appena i piccoli erano stati in grado di volare. Il parroco: «Intervento necessario per consolidare la sommità del campanile»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

18 Gennaio 2025 - 16:17

Le cicogne sono tornate a casa

Le cicogne sulla sommità del campanile

CHIEVE - Nei mesi scorsi il loro nido rischiava di crollare e con esso parte del tetto del campanile della chiesetta-oratorio di San Martino, che si trova ai margini del paese e sulla cui sommità è ormai abituata a stabilire la propria dimora una coppia di cicogne. Adesso, la parte di copertura in condizioni critiche è stata riparata e dunque i due splendidi esemplari sono già tornati a prenderne possesso, per la gioia del parroco don Ernesto Mariconti, dei fedeli e di tutti i chievesi che hanno a cuore la Natura

parroco

Lo stesso sacerdote, di fronte alle preoccupazioni espresse da più parti per la sorte della coppia di volatili – qualcuno aveva espresso il timore che fossero stati scacciati – ha fornito i chiarimenti relativi all’intervento. Il parroco ha risposto anche via social. «Le tegole del tetto della nostra chiesa di San Martino avevano bisogno di essere sostituite o riposizionate nella medesima sede - ha sottolineato in questi giorni don Mariconti: prima di intervenire abbiamo atteso mesi perché i piccoli potessero imparare a volare e lasciare così il nido». L’intervento è stato dunque effettuato quando la casa delle cicogne era ormai vuota, proprio per non metterle in difficoltà.

«Questa struttura costruita dalle cicogne può pesare mediamente 80 chilogrammi – ricorda il parroco –: è stato necessario verificare la stabilità dei coppi spostati dai magnifici animali, per la sicurezza di chi staziona sulla strada o nell’area circostante la chiesa, prima e dopo le celebrazioni». Insomma, nessuna intenzione di mandar via le cicogne, ma una necessaria messa in sicurezza, per evitare il pericolo che parti dei coppi o del nido cadessero finendo per ferire qualcuno.

Adesso la coppia è già tornata a posarsi sulla cima del campanile. Da sempre monogame e piuttosto stanziali, c’erano pochi dubbi che scegliessero ancora la torre dell’oratorio di San Martino. Con ogni probabilità, presto ricostruiranno il nido, c’è chi racconta di averle già viste indaffarate nel procurarsi il materiale planando sui terreni agricoli adiacenti. Poi potrebbero essere pronte per accoppiarsi di nuovo con i pulcini che nascerebbero in primavera.

La chiesa di San Martino è molto frequentata dai chievesi anche per la presenza della reliquia della Beata suor Maria Laura Mainetti, nel 2011, dono dell’ex vescovo di Crema Oscar Cantoni. Nello stesso anno, proprio da monsignor Cantoni il piccolo edificio di culto era stato dedicato ai martiri del Novecento.

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