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I CONTI IN TASCA AI CITTADINI

Cremona ‘risparmiosa’: spesa, solo un più 0,3%

Secondo la tradizionale classifica resa pubblica dall’Unione Nazionale Consumatori nel 2024 ogni famiglia ha sostenuto maggiori costi per 84 euro

La Provincia Redazione

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17 Gennaio 2025 - 05:25

Cremona ‘risparmiosa’: spesa, solo un più  0,3%

CREMONA - Al 70º posto (su 78) della graduatoria, Cremona è una delle città meno care d’Italia secondo la classifica stilata dall’Unione Nazionale Consumatori e relativa al 2024, che passa sotto la lente l’aumento del costo della vita. Lo scorso anno ha infatti registrato un’inflazione media dello 0,3% (equivalente ad 84 euro di rincaro per famiglia media).

L’indagine riguarda tutte le città, dunque non solo i capoluoghi di Regione né i Comuni con più di 150 mila abitanti. Lo studio, basato sull’inflazione media registrata durante lo scorso anno, è stato reso noto ieri dall’Istat e consente quindi di calcolare il valore medio dell’maggior aumento di spesa sostenuta da una famiglia nel 2024 rispetto al 2023.

In testa alla graduatoria, che vale quindi il titolo di città con il maggior incremento di spesa in termini assoluti, si trova Bolzano: dove l’inflazione media pari a +1,7%, la seconda più alta d’Italia dopo Brindisi (+1,8%), si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente per una famiglia media a 492 euro in più rispetto al 2023.

Seconda posizione per Rimini, che, avendo la terza inflazione più elevata del Paese (+1,6%), ha un incremento di spesa, rispetto al 2023, pari a 435 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio si trova invece Siena, che con il +1,7% (ex aequo con Bolzano) ha una spesa supplementare pari a 434 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Padova (+1,5%, equivalente ad una ‘stangata’ di 386 euro). Seguono Parma (+1,4%, +380 euro), al sesto posto Napoli (+1,7%, seconda inflazione più alta e +375 euro), poi Trieste (+1,5%, +367 euro), Benevento (+1,7%, +363 euro) e Ferrara (+1,3%, +353 euro). Chiudono la top ten Macerata e Venezia che, pur avendo un’inflazione differente, rispettivamente +1,7% e +1,3%, hanno lo stesso un incremento di spesa pari a 343 euro.

Sull’altro fronte della classifica, l’unica città in deflazione è Campobasso, dove, con il -0,1%, si ha un risparmio di 21 euro rispetto alla spesa del 2023. Al secondo posto Biella, con una variazione nulla dei prezzi. Medaglia di bronzo per Caserta, +0,1% e +21 euro. Seguono, nella classifica delle città più ‘risparmiose’, Aosta (+0,1%, +26 euro), Trapani (+0,3%, +64 euro), al sesto posto Ancona con +66 euro (+0,3%), poi Pescara e Teramo (+0,3%, +67 euro per entrambe) e Cremona (+0,3%, +84 euro). Chiude la top ten delle migliori Novara, +0,4%, pari a +100 euro.

Per quanto riguarda la situazione delle regioni, in testa alla classifica di quelle più ‘costose’ il Trentino Alto Adige: tra il 2023 e il 2024 la variazione percentuale annua dell’inflazione è stata pari al +1,3% (la più elevata d'Italia a livello regionale, ex aequo con il Veneto), con un aggravio medio in termini assoluti di 370 euro. Seguono il Veneto, dove la crescita dei prezzi dell’1,3% implica un’impennata del costo della vita pari a 324 euro, ed il Lazio (+1,2% e un rincaro di 293 euro).

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La regione più ‘risparmiosa’ è invece il Molise (+0,1% pari a +21 euro), seguita dalla Valle d’Aosta (+0,1%, +26 euro). Medaglia di bronzo per la Basilicata (+0,5% l’incremento in termini percentuali, +105 euro quello ‘assoluto’).

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