L'ANALISI
16 Gennaio 2025 - 17:52
CREMONA - Accusato di resistenza a pubblico ufficiale, oggi ha patteggiato 1 anno e 2 mesi di reclusione e ha lasciato il carcere un 25enne italo-marocchino arrestato la settimana scorsa dopo il pandemonio scatenato nella sede della Cgil, in via Mantova. Qui aveva insultato e aggredito due agenti della squadra Volante, mandando al Pronto soccorso una poliziotta con la costola destra incrinata (sette giorni di prognosi) e il collega, lui ferito allo zigomo e al polso sinistro (tre giorni di prognosi). Il giovane era difeso dall’avvocato Massimiliano Corbari.
I fatti erano accaduti intorno alle 11 del mattino. Il 25enne, ora disoccupato, prima un lavoro come fornaio, pare che alla Cgil protestasse per un bonifico che non gli era ancora arrivato, ma che stava per arrivare. Aveva offeso i presenti e il personale. La Questura aveva raccolto l’allarme. Il 25enne se l’era presa con i poliziotti, che tentavano di calmarlo e di identificarlo. «Siete servi dello Stato di m...». «Tua madre è una...». Alla poliziotta ha detto: «Stai zitta testa di ... che ti p... sulla testa».
Quando lo hanno portato sull’auto di servizio, il giovane non si era calmato. Con i calci aveva sfondato un finestrino della «pantera» e aveva dato delle testate contro la capsula di sicurezza.
Il 9 gennaio scorso, gli agenti lo avevano scortato in Tribunale per «la direttissima». Il giudice aveva accolto la richiesta del pm e convalidato l’arresto. Il padre del 25enne, contattato al telefono dal difensore d’ufficio, non aveva voluto riprendersi il figlio a casa ai domiciliari. L’unica che si era detta disposta ad accoglierlo era stata la sua fidanzata. Carcere (il 25enne si era messo a piangere) in attesa del processo che si è chiuso oggi con il patteggiamento e la libertà riottenuta.
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