Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL CASO

Liuteria e burocrazia: «Dalla Colombia con fatica per respirare la vostra arte»

Dal conservatorio di Tolima a Cremona con l’incognita di poter restare

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

09 Gennaio 2025 - 09:48

Liuteria e burocrazia: «Dalla Colombia con fatica per respirare la vostra  arte»

Carlos Ospina, Duvan Castillo, Natalia Revelo, Marcela Bedoya, Elisa Chittò

CREMONA - Arrivano dall’altra parte del mondo, hanno lasciato la Colombia per immergersi nell’inverno cremonese con il desiderio d’imparare a costruire violini. Hanno storie diverse, ma un’unica passione: la musica e la liuteria che trasforma il legno in cassa armonica di suoni. Marcela Bedoya, Natalia Revelo, Duvan Castillo, Carlos Ospina hanno fra i 20 e 30 anni, sono musicisti, ma con la voglia di mettere alla prova ed educare la loro manualità.

«Sono felice di essere qui, anche se non è stato facile — racconta Natalia —. Sono in attesa del permesso di soggiorno, mi auguro che arrivi e di non trovarmi costretta a tornare indietro. Ho fatto la certificazione linguistica, spero basti. Ma bisogna capire se viene accettata. Sono fiduciosa».

In Colombia gli aspiranti liutai hanno frequentato un corso triennale, ma la partnership fra il Conservatorio di Tolima e la Scuola Internazionale di liuteria ha aperto loro l’opportunità di frequentare il triennio: «È diverso essere qui, rispetto a fare il liutaio in Colombia — spiega Duvan —. Finito di fare lezione, in Colombia esci da scuola e quel mondo di vernici, legni e musica svanisce. Qui invece tutto parla di musica e poi hai la sensazione di essere nel posto giusto, di essere parte di una tradizione che continua. C’è il Museo del Violino, ci sono le botteghe di maestri liutai conosciuti in tutto il mondo. Essere qui è un privilegio e ci permette di studiare veramente come si fa un violino».

Una vocazione, quella della liuteria, che Carlos Ospina ha maturato dopo gli studi in architetture e disegno tecnico. «Ad un certo momento mi sono trovato a passare le mie giornate davanti a un computer a disegnare con autocad. Ho capito che non era quello che volevo, avevo bisogno di un lavoro che mi permettesse di essere più creativo e l’amore per la musica mi ha portato alla liuteria».

Storie diverse, un’unica passione: costruire violini. Gli studenti frequenteranno il triennio e si sosterranno grazie alle borse di studio: «L’idea è quella di formare professionisti che possano portare il saper fare liutario cremonese ai confini del mondo», conclude il preside Daniele Pitturelli.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400