L'ANALISI
09 Gennaio 2025 - 05:25
BORDOLANO - Come sta l’impianto di stoccaggio del gas a Bordolano? A quasi tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina qual è la situazione e quali sono le prospettive?
Nella primavera del 2022 l’impianto targato Stogit era entrato di prepotenza nelle cronache quotidiane, specie dopo il deflagrare della crisi del gas. Quello di Bordolano è l’ultimo impianto di stoccaggio avviato da Stogit (Gruppo Snam) in ordine di tempo (nel 2016), è dotato delle più avanzate tecnologie e riveste un ruolo chiave nel sistema gas italiano, in un’area contraddistinta da elevata domanda di gas soprattutto a livello industriale.
La capacità di stoccaggio del giacimento di Bordolano è pari a circa 1,7 miliardi di metri cubi di gas, di cui, a regime, 1,2 miliardi di metri cubi di gas disponibili al mercato per i servizi di stoccaggio (working gas), pari a circa il 9% dell’intera capacità di stoccaggio Stogit. Con 9 pozzi, di cui 7 di nuova costruzione e realizzati con le migliori e più moderne tecnologie disponibili, l’infrastruttura ha una capacità massima di iniezione ed erogazione giornaliera di 20 milioni di metri cubi di gas (pari a circa l’8% della massima capacità erogativa di Stogit).
Sul piano della sicurezza, il sito di Bordolano si è dotato, tra l’altro, di un sistema di sensori interrati per monitorare eventuali danneggiamenti delle tubazioni, un circuito di fonometri che rileva anche piccole perdite di gas e valvole di intercettazione che in caso di anomalia bloccano l’impianto in pochi secondi.
L’impianto, composto da 9 pozzi, sorge in un’area di 17 ettari, 8 dei quali sono di verde. Intorno alla struttura, nell’ambito dei lavori di realizzazione, ultimati nel 2016, sono state messe a dimora 970 piante d’alto fusto, 40 mila arbusti sempreverdi e sono stati realizzati 4 laghetti con vegetazione acquatica per un pregevole inserimento ambientale del sito, secondo quanto prescritto nell’ambito del procedimento statale di compatibilità ambientale.
A Bordolano il giacimento si trova a 1.700 metri di profondità. Le sue caratteristiche geomorfologiche lo rendono idoneo ad essere utilizzato per stoccare in sicurezza il gas naturale.
Il gas viene iniettato nel giacimento prelevandolo dalla rete di trasporto durante la stagione estiva, quando la domanda è più bassa, e viene reimmesso nella rete durante l’inverno, per soddisfare i consumi del Paese (industrie, famiglie e produzione di energia elettrica), secondo profili di riempimento/svaso prestabiliti per preservare le prestazioni del sistema nel tempo.
Gli stoccaggi gas hanno un ruolo chiave per la sicurezza energetica del Paese perché consentono di: 1) bilanciare il mercato coprendo il differenziale tra domanda e offerta di gas (d’inverno i consumi possono superare anche di 3/4 volte quelli estivi); 2) garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di gas a fronte di eventuali carenze di import.
La capacità di stoccaggio italiana (circa 18 miliardi di metri cubi comprensivi dello stoccaggio cosiddetto «strategico») è una delle più importanti in Europa (seconda solo alla Germania) ed è in grado potenzialmente di coprire oltre un terzo del consumo invernale (statisticamente gli stoccaggi ne coprono tra il 25 e il 28%, con punte giornaliere oltre il 40% a gennaio e febbraio). Snam è leader di mercato italiano (gestisce 9 siti su 13) ed è anche il maggiore operatore in Europa, con circa il 16% della capacità Ue.
La Lombardia è la regione con il maggior numero di siti di stoccaggio italiani: sul territorio regionale è infatti allocato circa il 42% della capacità Snam (39% sulla capacità complessiva nazionale), con cinque impianti di stoccaggio in esercizio, tutti gestiti da Stogit (Brugherio e Settala in provincia di Milano; oltre a Bordolano, anche Sergnano e Ripalta Cremasca in provincia di Cremona).
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