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PIZZIGHETTONE. LA POLEMICA

«Quel sistema è una barriera»

Il nuovo metodo di rilevamento vicino alle sbarre rappresenta un ostacolo per i disabili. Ma Rfi chiarisce

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

09 Gennaio 2025 - 05:05

«Quel sistema è una barriera»

PIZZIGHETTONE - Il nuovo sistema di rilevamento ostacolo installato ai passaggi a livello (Pai-Pl) se da una parte rappresenta una maggiore sicurezza per pedoni e veicoli, dall’altra sta suscitando qualche malumore perché secondo molti rappresenterebbe una barriera architettonica. Il discorso vale per la stazione ferroviaria di Ponte d’Adda, dove c’è chi ha segnalato l’impossibilità di passaggio per i portatori di handicap. Il cordolo rialzato giallo-nero, infatti, impedisce alle carrozzine il transito da una banchina all’altra. Rfi chiarisce che mancano ancora le indicazioni, ma che il passaggio sarebbe sempre consentito attraverso uno sbocco laterale. Che a quanto pare non risulta però così agevole.

IL PROGETTO

Tutto parte appunto dal nuovo sistema di rilevamento, che prevede anche la posa di barriere di sicurezza modulare proprio in corrispondenza dei margini del passaggio a livello affacciato alla stazione. Con Pai-Pl, l’eventuale presenza di ostacoli all’interno delle sbarre fa scattare lo stop per i treni in arrivo. Il meccanismo è stato installato alle sbarre fra Gera e Pizzighettone, lungo la provinciale 84 e appunto a Ponte d’Adda. A fine dicembre gli operai erano impegnati nel cablaggio e una volta entrati in funzione i sensori scansioneranno l’area. Nel caso in cui venga rilevato un volume di almeno 40 centimetri, verrebbe immediatamente bloccato il segnale di consenso e di conseguenza anche il convoglio. Fin dall’avvio dei cantieri, per tanti pizzighettonesi è stato inevitabile chiedersi: se questi meccanismi fossero stati in funzione nell’agosto di quattro anni fa, quando è morta Elisa Conzadori, le cose sarebbero andate diversamente?

IL CONTRASTO

La novità non è passata inosservata. Chi arriva dalla strada per raggiungere i binari della stazione e salire sui convogli, ora è costretto a scavalcare le nuove mini-barriere: «Manovra impossibile per i disabili – spiegano alcuni viaggiatori –. Vero che c’è un passaggio laterale a destra, largo 122 centimetri, ma anche lì esiste comunque un piccolo dislivello-gradino di circa 10 centimetri e dunque chi è in carrozzina si trova comunque in difficoltà. Di certo non può passare in autonomia. Il decreto 236/89 prevede la costruzione di rampe per disabili, cosa che qua non è stata fatta».

LA REPLICA

Abbiamo girato la questione ad Rfi, che ha installato il nuovo meccanismo di sicurezza. Attraverso l’Ufficio comunicazione, dall’ente viene precisato che prima dell’avvio dei lavori c’è stato un incontro fra i tecnici ferroviari e quelli dell’Amministrazione comunale, proprio per definire le modalità di intervento in stazione.

Poi le spiegazioni e rassicurazioni: «Nell’ambito dei lavori di installazione del sistema Pai-Pl è prevista anche la rivisitazione della segnaletica di stazione per l’indirizzamento dei viaggiatori. Anche in questa fase è comunque sempre consentito l’accesso alla banchina per le persone disabili, senza il superamento del nuovo cordolo: è presente un accesso diretto al marciapiede (quello con il leggero dislivello di 10 centimetri, ndr) dove si arresta il treno». Tutti i passeggeri, in generale, dovrebbero usare quello sbocco e non salire dalla strada.

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