L'ANALISI
08 Gennaio 2025 - 11:12
Nicolò Govoni in collegamento video dalla Siria
PIACENZA - Altro importante riconoscimento per il cremonese Nicolò Govoni: a lui il ‘Premio bontà 2024’, giunto alla quarantesima edizione e come sempre consegnato il giorno dell’Epifania a Rustigazzo, nel Piacentino. Prima di lui l’hanno ricevuto, fra gli altri, Toni Capuozzo, Nadia Toffa, don Antonio Mazzi, Guido Bertolaso.
Il riconoscimento gli è stato attribuito «per aver fatto della propria vita una missione – è stato spiegato nella sala gremita dall’assessore di Lugagnano Alessandra Gratti, componente del comitato organizzatore del premio –, per l’impegno a favore dell’educazione e della protezione dei bambini rifugiati, per le attività di sensibilizzazione in tema di rifugiati e migranti». A ritirarlo sono stati la mamma, Cristina Negri e gli zii Monica e Filippo residenti proprio nel Piacentino. Nicolò, fondatore di ‘Still I rise’, è infatti attualmente in Siria.
«Quando era ragazzino Nicolò diceva che avrebbe voluto provare a cambiare il mondo. Sembrava esagerato, ma aveva ragione lui – ha detto la mamma, emozionata –. Tutte le persone menzionate oggi lo stanno facendo, perché ognuno di noi può fare la differenza». Il cremonese, che ha creato scuole per i bambini disagiati in diverse parti del mondo, pur non potendo essere presente ha voluto mandare un significativo videomessaggio: «Vi ringrazio di cuore per questo riconoscimento importante, al quale tengo particolarmente perché ho trascorso l’infanzia sulle vostre colline dai miei zii. Vorrei trasformare questo premio in sprono per cominciare il 2025 con grinta ed energia, che serviranno per affrontare gli ostacoli. Fra gli obiettivi di quest’anno ci sono la realizzazione di una scuola in Italia, da inaugurare nel 2026, e un film in lavorazione, quasi pronto ad uscire, sulla mia vita e su Still I rise (con Rai Cinema, ndr). Vogliamo provare a continuare a cambiare il mondo – ha concluso –, un bambino alla volta».
Nel suo messaggio social di inizio anno Govoni ha spiegato che il 2024 è stato complesso: «Abbiamo dovuto fronteggiare un’inondazione epocale presso la nostra scuola internazionale in Kenya. Abbiamo inaugurato la nostra sesta scuola nel mondo, a Bogotà, in Colombia. Abbiamo superato l’ispezione finale per erogare il baccalaureato internazionale, il percorso scolastico più rinomato, in Kenya. A giugno abbiamo iniziato il lavoro preparatorio per la nostra settima scuola nel mondo: in India». E poi, appunto, il 2025 in Siria: «È iniziato con una missione imprescindibile, promessa da prima della nascita di Still I rise: siamo in uno dei Paesi più devastati del mondo. E non abbiamo paura».
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