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L'ANNIVERSARIO

L’eredità di Gianluca

A due anni dalla scomparsa, la sua Cremona, il calcio e lo sport ricordano Vialli e il suo esempio. A Cristo Re striscione e messa. L’omaggio di Cremo, Juve e Sampdoria. Quella maglia sulla pelle

Mauro Cabrini

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mcabrini@laprovinciacr.it

06 Gennaio 2025 - 10:41

L’eredità di Gianluca

CREMONA - È naturalmente una ed è anche l’ultima, la fotografia dell’anniversario: lui e l’altro, i gemelli blucerchiati del gol, che stavolta azzurri si abbracciano piangendo dentro la notte inglese della festa, riconoscendosi di nuovo fratelli nel cammino e nella vittoria. Vialli e Mancini: allenatore e anima dell’Italia regina d’Europa.


Ma due anni dopo, negli occhi che si ristrofinano lucidi (e nel cuore, sì, anche nel cuore che si riscopre colpito), qui resta — e qui conta di più — un’altra immagine. Proprio quella lì, quella più grigiorossa di tutte: LucaVialli scritto tutto intero che rimette piede allo Zini e si riattacca alla pelle la sua maglia vecchia e bellissima. Bellissima perché vecchia. Antica. Pure nello stemma stirato sul petto. Alla sinistra del petto.

Lo striscione

Era già malato, in quella domenica pomeriggio, il campione nato il 9 luglio 1964, sbocciato fra i riccioli a Cristo Re, diventato grande fra Genova, Torino, Londra e il mondo, scomparso a 58 anni il 5 gennaio 2023: lo raccontava — e lo racconta ancora, a riguardarlo — il volto, s cavato sotto la barba grigia come il cappello; meno l’espressione, ancora fiera e guerriera.


Meritava l’onore del leone che non teme la lotta, Stradivialli, al suo ritorno a casa. E l’aveva ricevuto, lui che dal 2017 combatteva il suo «ospite indesiderato»: l’omaggio dello stadio che allarga il suo abbraccio in rappresentanza dell’intera Cremona. Mica compassione: brividi buoni, senso di appartenenza, appoggio incondizionato, dentro quell’applauso lungo. E ammirazione per il coraggio della sua battaglia: uno contro uno, la finta svelta a scansare il tackle codardo.

La mostra


L’avrebbe persa di lì a qualche mese: la fine che si temeva sarebbe arrivata, al tramonto vigliacco di una malattia brutta, sporca e cattiva. Mai nascosta. Affrontata da uomo vero. O da uomo e basta. Diventato esempio, per questo: per il valore della sua testimonianza. Allora. Dopo. Adesso. E sempre. Un’immortale leggenda fragile.


«Abbiamo dentro la sua determinazione» ha non a caso ricordato ieri, fra altri, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. La Cremonese gli ha dedicato un post sui propri profili social: ‘Luca per sempre’. Semplice. Che non serve altro a incorniciare la memoria che resiste. E così la Sampdoria: ‘Forever Gianluca Vialli’. Stesso messaggio, identico pensiero.

La messa

Appena più largo il tributo della Juventus: ‘I campioni si ricordano, le leggende sono immortali. La luce di Gianluca Vialli ci guiderà per sempre’. E Mancio, ancora lui: ‘Ricordi belli. Bomber lucavialli sempre con noi’. C’era uno striscione, ieri, a Cristo Re: ‘Luca il nostro orgoglio’. E c’è stata una messa: i famigliari tra i banchi, la gente del suo quartiere intorno, la garanzia di un prete, don Giulio Brambilla. «Gianluca, il nostro campione, ora riposa in pace». Con quella vecchia maglia addosso. Bella ancora. Ancora di più di quella volta allo Zini.

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