L'ANALISI
04 Gennaio 2025 - 05:20
SONCINO - Hanno lavorato silenziosamente, ogni giorno, per costruire uno spazio sicuro e accogliente per chi ama rifugiarsi tra le pagine di un tomo e vivere mille avventure e mille vite diverse. E ieri, per i volontari della Biblioteca Comunale Aldo Moro di Soncino, è arrivato finalmente il giusto riconoscimento: Il Centro per il Libro e la Lettura, costola del Ministero della Cultura, ha conferito a Soncino il titolo di «Città che legge». Entusiasmo nel borgo: «Sono molto felice per questo obiettivo raggiunto. Per Soncino, – ha commentato a caldo la consigliera con delega speciale alla Cultura, Roberta Tosetti – la qualifica di città che legge si annovera come fiore all’occhiello del progetto cultura. Ora toccherà agli uffici evadere l’iter. Il mio ringraziamento – ha aggiunto – va a Giovanna Bertocchi e alla bibliotecaria Nicole Salvoni».
Meglio chiarirlo subito: non si tratta di una bella medaglia da appuntarsi al petto. Non è soltanto questo, almeno. Ai Comuni che sono stati ammessi nel prestigioso ‘club' dei lettori, infatti, è concesso partecipare a un particolare bando che permette di finanziare progetti specifici per diffondere ancora di più la cultura del libro e la divulgazione. Insomma, si tratta di un premio concreto che permetterà al Gioiello sull’Oglio, e soprattutto a chi vi abita, di rendere più saldo il proprio legame con la penna e la carta. E alla biblioteca di crescere ulteriormente nell’offerta.
La lista dei titoli si allunga: il Primo Borgo Franco d’Italia, uno dei 100 Borghi più belli d’Italia, una delle 300 cittadine medievali più belle del mondo e, adesso, anche la Città che Legge. E senza voler sminuire le prime tre corone d’alloro, bisogna anche essere onesti e ammettere che l’ultima vale di più. Perché Soncino meravigliosa lo è da seicento anni e così ci è stata consegnata, ma amante dei libri non lo è diventata di certo di punto in bianco.
Ed ecco perché è giusto spiegare che dietro a quest’ultimo obiettivo raggiunto c’è tanta fatica e una montagna di sacrifici fatti da giovani e giovanissimi volontari: non in tutte le biblioteche i bambini fanno la fila per farsi leggere le favole, non in tutte le biblioteche si inscenano spettacoli degni di un teatro, non in tutte le biblioteche le donne che abitano a Soncino ma che vengono da Paesi lontani possono imparare a leggere, a scrivere, a integrarsi. E in nessun altro luogo, o quasi, tutto questo è assicurato in forma gratuita. In poche parole: la biblioteca comunale ‘Moro’ ama i soncinesi. E si può dire che l’amore sia ricambiato totalmente.
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