L'ANALISI
04 Gennaio 2025 - 05:25
CREMONA - Nei prossimi giorni, l’incontro con il direttore generale dell’Asst Ezio Belleri dovrebbe porre le basi per una soluzione strutturale a un problema che non si è più disposti a tollerare a lungo. Il tema è quello della retribuzione delle dipendenti della cooperativa aCapo — sede legale a Roma e punti operativi anche a Pomezia, Firenze e Crotone — che dal febbraio di due anni fa gestisce in appalto il Cup dell’ospedale di Cremona. Retribuzione già in passato ‘incappata’ in ritardi e versamenti parziali, poi completati, fino al recente ‘stop’ alla tredicesima, che solo ieri è arrivata al 54% del totale dopo un primo acconto del 30%.
Una situazione che ha nuovamente seminato fortissimo malcontento, per non dire esasperazione, tra i dipendenti; anche per la difficoltà di capire quale sia la vera origine del problema.
«Di certo non l’Asst di Cremona, che paga per intero e regolarmente la cooperativa incaricata del servizio», sottolinea la parlamentare soncinese del Carroccio Silvana Comaroli, da tempo impegnata nel monitorare pressoché in tempo reale la situazione. «È probabile che le difficoltà riscontrate in altre aree del Paese vengano un po’ redistribuite. Ma l’esito è assolutamente inaccettabile, perché i lavoratori hanno diritto a ricevere la loro retribuzione per intero e nei tempi previsti. A maggior ragione se qui la cooperativa viene puntualmente remunerata». Entro fine mese, secondo quanto spiegato da Comaroli, è previsto il saldo di quanto dovuto per la tredicesima. «Ma non intendiamo più accontentarci di queste soluzioni sporadiche. Per questo, sia io che il direttore generale Belleri stiamo esercitando nei confronti della cooperativa il massimo ‘pressing’ possibile». Così, a breve Belleri incontrerà i responsabili di aCapo e successivamente la stessa Comaroli. «Vedremo quali saranno gli sviluppi. Ma è chiaro che serve una svolta molto netta».
Strategia e tempistica che vengono informalmente confermate dai ‘piani alti’ dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, dove si evidenzia da un lato che la questione viene considerata tra le priorità da affrontare e risolvere. All’Asst tra l’altro sulla questione dei problemi relativi al pagamento della tredicesima ai lavoratori del Cup non è pervenuta finora alcuna comunicazione ufficiale. Il tema resta comunque ‘caldissimo’. E bisogna assolutamente cercare di ‘mettere a fuoco’ con la maggior precisione possibile la reale situazione della Cooperativa. «Conosco bene le difficoltà che si possono incontrare in determinati tipi di attività», aggiunge Comaroli, che è anche alla guida della Fondazione Soncino.
«Da presidente di una struttura sociosanitaria, ricordo infatti che anche noi abbiamo avuto dei problemi durante il periodo del Covid, per l’aumento spropositato dei costi. Ciononostante, abbiamo sempre tassativamente imposto che gli operatori fossero sicuri di ricevere quanto loro dovuto alla fine del mese. Da ora in avanti deve succedere la stessa cosa anche per i dipendenti della Cooperativa aCapo».
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