L'ANALISI
02 Gennaio 2025 - 18:34
Le immagini di TgR Rai e le operazioni di salvataggio, nel riquadro Peppino Fappani
SONCINO - «Oggi papà dovrà fare una serie di accertamenti medici, non potrà ancora raccontare la sua storia. Vediamo come andranno, poi parleremo». Così Cristina Fappani, figlia di Peppino, l’odontotecnico 69enne del borgo murato che è appena rientrato nella cittadina sull’Oglio dopo il tragico incidente di Marsa Alam che ha visto il cremonese come unico sopravvissuto all’attacco di uno squalo tigre a pochi metri dalla costa.
La famiglia, insomma, mantiene ancora un alto grado di riservatezza e, visto il profondo shock provato dal turista soncinese che ha visto un uomo morire davanti ai suoi occhi poco prima che un gommone del centro immersioni locale lo salvasse dalle fauci del super-predatore, è perfettamente comprensibile. Quel che è certo, finora, è che Fappani è tornato a casa sano e salvo, sta bene e ora deve ‘soltanto’ affrontare un periodo di convalescenza, probabilmente non troppo breve. Dopo aver finalmente varcato l’uscio della sua abitazione poco lontana dal centro storico, è stato accompagnato dai parenti in ospedale per tutte le verifiche del caso e adesso attende solo di poter tornare alla sua vita, sia professionale che privata, in santa pace. Per le risposte ci sarà tempo.
Solo poche persone, in città, sono riuscite a intravederlo ieri mattina mentre si allontanava in macchina per raggiungere i medici. Lui ha rispettosamente salutato, senza però fermarsi a parlare. Il sindaco Gabriele Gallina si dice ora più sereno e invita a rispettare gli spazi del concittadino, almeno finché non si sarà ripreso: «Pensando all’epilogo di questa vicenda, siamo molto sollevati. Credo – ha aggiunto la fascia tricolore del borgo medievale – che a Peppino serva un po’ di tranquillità e di riposo per superare definitivamente le sue ferite, sia le fisiche che morali. In questi giorni, ovviamente, in paese s’è parlato molto, per via della comprensibile apprensione che tutti abbiamo provato per lui ma l’importante – chiosa Gallina – è che sia tornato e che questa tragica esperienza possa dirsi conclusa».
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