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CREMONA SOLIDALE: IL BILANCIO

Gentile: «Anno proficuo, pronti alle nuove sfide»

La dg delinea i risultati ottenuti: i servizi, le ristrutturazioni e i rapporti con l’università

La Provincia Redazione

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02 Gennaio 2025 - 05:30

Gentile: «Anno proficuo, pronti alle nuove sfide»

CREMONA - Un anno da direttore generale di Cremona Solidale. Per Simona Gentile è tempo di bilanci, in un momento, tra l'altro, di ulteriore transizione della struttura, con il Cda e la presidenza, che dopo 10 anni salutano e lasciano il posto ad un nuovo corso.

«È stato un anno interessante, perché ho avuto in mano un’azienda grande e ricca di servizi, mantenendo nel contempo, la gestione del comparto sanitario», spiega la dirigente. «Una direzione generale che mi ha consentito di prendere consapevolezza di quali e quanti siano i problemi di gestione di una realtà come questa e mi ha fatto toccare con mano le criticità anche in qualche caso. Ho preso coscienza di tanti aspetti e toccato con mano ogni ambito per essere in grado di dare consigli più specifici e mirati. Un anno interessante dicevo, ma anche pesantissimo perché ho dovuto portare il peso di due ruoli tanto importanti. Un anno di crescita sicuramente dal punto di vista di quello che abbiamo fatto. Ad inizio anno ci eravamo detti che non volevamo subire stop benché fosse un anno di passaggio. Cremona Solidale con la dottoressa Bruschi era partita in velocità e non ci si poteva fermare perché c’erano tante cose da portare a termine. Per questo ho chiesto agli amministrativi di avere pazienza con me, una persona che amministratore non era e lo è dovuta diventare. Devo dire che c’è stata grande collaborazione e poi ho avuto a fianco Francesca Cerati, che mi ha aiutato tantissimo».

«Lei è una dirigente amministrativa che mi ha supportato e sopportato dandomi chiarimenti quando necessario. Così abbiamo finito cose importanti, come la ristrutturazione del Soldi e abbiamo reso possibile l'apertura della nuova Unità Casa, il progetto di residenzialità leggera che si sta riempiendo. Abbiamo inoltre trasferito i centri diurni nella nuova parte ristrutturata del fabbricato e siamo riusciti a rafforzare tutte le équipe sanitarie e amministrative. Abbiamo avuto un anno con numerosi controlli anche, da parte dei vigili del fuoco e di Ats, che ci hanno portato a rivisitare alcune cose. Ancora, abbiamo aperto una seconda portineria in via Brescia proprio per ridare vita a quell'ala della nostra realtà e siamo andati avanti con tutte le relazioni sindacali anche, condividendo con loro quelle che erano le nostre scelte. Un grosso passo è stato quello di inserire più Oss al posto di Asa per aumentare il livello di assistenza agli utenti e abbiamo implementato tutta la parte informatica anche perché quest’anno il servizio di assistenza a domicilio ha avuto uno sviluppo informatico a cui ci si è dovuti adeguare. Così, ne abbiamo approfittato anche per adeguarci al nostro interno».

«Non meno importante, è aver realizzato e portato avanti il percorso delle gravi cerebrolesioni acquisite con l’inserimento di un nuovo paziente. Ora ne arriverà un secondo portando avanti un percorso creato grazie al rapporto con le associazioni Simpatia e quella di Enriconoi, che ha fatto una donazione importante per acquisire alcuni ausili e formare il personale. Ora abbiamo un logopedista e un terapista occupazionale. Inoltre, sul percorso Alzheimer, abbiamo presentato in Regione un progetto per le cure intermedie. Mi riferisco a chi soffre di stati confusionali acuti e non ha in questo momento un ‘luogo’ sanitario specialistico a cui rivolgersi in città. Vorremmo trasformare alcuni nostri letti per questi pazienti specifici. Infine, dulcis in fundo direi, abbiamo rafforzato la collaborazione con l’Università di Brescia. Abbiamo sottoscritto un contratto con loro per avere l’associato universitario. Un progetto iniziato con la direzione Bruschi e concluso con la nomina del dottor Morandi, a cui si aggiungono assistenti sociali, fisioterapisti e geriatri, tirocinanti e specializzandi».

Un anno importante anche perché conclude il percorso del cda e della presidenza dopo 10 anni.

«Si chiude anche il percorso del Cda e dopo 10 anni, il nostro presidente Emilio Arcaini e il dottor Andrea Barzanti, che sono stati in carica per due mandati, lasceranno al nuovo corso. Anni difficili quelli che hanno affrontato, perché sono iniziati, soprattutto gli ultimi 5, con la pandemia. Chi ha iniziato il mandato negli ultimi 5 anni, infatti, lo ha fatto in un momento in cui non si poteva neppure girare per l’azienda visto che c’era la pandemia. Nonostante tutte le difficoltà comunque, tutti in questi anni, hanno lavorato con attenzione verso la direzione, lasciandola libera di portare avanti una certa progettualità. Non abbiamo mai lavorato sole ma sostenute anche in progetti ‘azzardo’ come quello della rivisitazione del reparto Alzheimer, l’apertura degli ambulatori, il legame con l’Università. Ringraziamo questo corso, dunque, augurando che ci sia continuità con il prossimo. Considerando soprattutto, e qui chiudo, che il ruolo di presidente è a titolo completamente gratuito, così come il consiglio e quindi chi entra lo fa con lo scopo di essere utile, non avendo ritorno economico. Io avrò la direzione generale prorogata fino all’arrivo del un nuovo direttore, ruolo che ho accettato proprio perché il direttore generale è un datore di lavoro e quindi non potevo lasciare vacante quel ruolo proprio ora».

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