L'ANALISI
LA CITTÀ DELLA LONGEVITÀ
04 Maggio 2024 - 18:10
CREMONA - «Con l’inaugurazione dell’ala settentrionale della palazzina storica di Cremona Solidale, oltre la metà dell’esistente, oggi aggiungiamo un nuovo pezzo alla nostra grande casa. Quando abbiamo iniziato questo cantiere, nel 2021, erano più le incognite delle certezze. Due volontà ci hanno spronato a proseguire: quella del benefattore e concittadino Luciano Somenzi che ha destinato il suo patrimonio all’ammodernamento della struttura che lo ha accolto e accompagnato negli ultimi tempi della sua vita insieme alla sorella; e la consapevolezza di dover lavorare con la medesima cura e la medesima attenzione che poniamo nella cura quotidiana delle persone più fragili».
Così Uliana Garoli, presidente della Fondazione Città di Cremona ha idealmente abbracciato e ringraziato la «grande comunità di Cremona Solidale, da chi ci lavora a chi è assistito ai volontari» convenuta stamattina nella sala Coppetti per la cerimonia di inaugurazione del primo lotto del recupero della palazzina storica Soldi. I lavori, effettuati dalla Paolo Beltrami Costruzioni su progetto di Studio Beltrami Architettura, sono stati commissionati da Fondazione Città di Cremona, proprietaria dell’edificio, e hanno riguardato ristrutturazione e messa a norma dell’ala settentrionale. Gli architetti Darvo-Serrani, specializzati nella progettazione nei settori sanitari e sociosanitari si sono occupati dell’arredamento degli spazi abitativi.
Dopo la benedizione da parte di don Gianpaolo Maccagni, il taglio del nastro ha svelato al piano terra le stanze del Centro Diurno Integrato Soldi per 40 ospiti e quelle del Centro Diurno Ozanam, 20 posti, per pazienti affetti da Alzheimer con ampi spazi per l’attività fisica, la socializzazione e le attività di animazione. Il primo piano ospita invece ampie stanze luminose, a uno e a due letti, con bagno, destinate ad anziani parzialmente autosufficienti, per un totale di 25 posti: la nuova Casa Luciano e Aida Somenzi (ex Duemiglia) intitolata ai due benefattori e la nuova unità denominata C.A.S.A. (acronimo che sta per Comunità Alloggio Sociale Anziani) intitolata ai coniugi Bonetti e Lodola già ospiti in Rsa, che hanno lasciato una significativa eredità a Cremona Solidale.
L’intera operazione è costata 5 milioni di euro, metà coperta dai lasciti e metà onorata dalla Fondazione «che quest’anno festeggia, in perfetta salute, il suo ventennale», ha aggiunto Garoli. I tempi di esecuzione hanno dovuto fare i conti con lo strascico della pandemia, il caro materiali e le difficoltà di approvvigionamento, ma anche con le caratteristiche peculiari del fabbricato, risalente nel nucleo più antico all’Ottocento, con aggiunte negli anni Trenta e Sessanta del secolo scorso che hanno richiesto particolare cura nella scelta di materiali che rispettassero quelli originari.
Al tavolo dei relatori con Garoli anche il direttore generale Simona Gentile che ha fatto gli onori di casa, l’assessore alla politiche sociali del Comune Rosita Viola, il presidente di Cremona Solidale Emilio Arcaini. Sono intervenuti Lamberto Ghilardi, segretario generale di Fondazione Città di Cremona e responsabile del procedimento, il sindaco Gianluca Galimberti, il progettista Massimiliano Beltrami. Orgogliosa ed emozionata l’assessora Viola nel ricordare gli esordi del progetto frutto della collaborazione tra Comune di Cremona, Fondazione Città di Cremona e Azienda Speciale Cremona Solidale: «Ci siamo chiesti cosa potevamo fare negli spazi a disposizione e quali servizi offrire ai nostri concittadini anziani. Quando si annunciano i progetti si vorrebbe che il giorno dopo si realizzassero, non funziona così purtroppo, ma oggi quel giorno è arrivato portando con sè gli esiti felici di quel progetto insieme con idee nuove per il futuro, che guardano allo sviluppo dei servizi e alle crescenti e differenti necessità della popolazione anziana».
«Essere città della longevità – ha aggiunto il sindaco Galimberti - significa avere nel cuore i propri anziani. In questo intervento ci sono due concetti chiave: attenzione alle fragilità e all’essere casa: serve oggi una pluralità di luoghi, non solo Rsa ma spazi di semiautonomia dove le persone possono continuare ad essere quello che sono state». Sull’importanza del lavoro di squadra si è incentrato l’intervento di Ghilardi che aveva seguito anche le fasi iniziali del progetto, il reperimento della liquidità, con la messa all’asta dei beni dell’eredità Somenzi, fino alla sua definizione: «Il fatto che progettazione ed esecuzione dei lavori fossero in campo alla stessa impresa ha fatto sì che molti dei problemi che possono insorgere nei cantieri venissero risolti, soprattutto essendoci trovati ad operare in un periodo difficile per la pandemia. Ma siamo arrivati a un risultato confortante per la qualità e per il rispetto del budget».
L’architetto Beltrami ha illustrato le peculiarità dell’intervento, sottoposto ai controlli della Soprintendenza, costituito in gran parte nel rinforzo della parte strutturale e nell’adeguamento alla normativa antisismica. Gli impianti sono pertanto stati realizzati senza tracce nei muri, i pavimenti storici al piano superiore non sono stati rimossi ma semplicemente rivestiti in materiale idoneo: «La strada – ha aggiunto Beltrami – è sempre stata piuttosto stretta ma con l’aiuto della Fondazione siamo arrivati a confezionare un progetto che tenesse conto anche delle esigenze di carattere economico- finanziario». Cremona Solidale è cresciuta e si avvia verso un futuro altrettanto fervido di progetti. Mancano i fondi, al momento, ma ai cremonesi la generosità non fa difetto. A Cremona Solidale si pensa in grande e la vita, si vive!
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