L'ANALISI
29 Dicembre 2024 - 05:25
CREMONA - Il Natale più bello è quello che restituisce la vita al legittimo proprietario. È questo l’assurdo e lo stupefacente della testimonianza del carabiniere eroe che questo 25 dicembre ha soccorso un 80enne colto da arresto cardiaco durante il pranzo di Natale, attualmente ricoverato in ospedale. Attorno alla tavola si stringeva la comitiva dei parenti più o meno lontani, tra cui c’era proprio l’appuntato-eroe, che preferisce rimanere nell’anonimato.
Con il cuore ancora pulsante, l’appuntato riporta lo svolgimento dei fatti. «Il signore che si è sentito male è un parente lontano – spiega l’autore del gesto eroico – precisamente lo zio dello zio di mia moglie. Ci siamo visti tre volte da quando vivo a Cremona. Ci siamo trovati insieme al resto della famiglia al pranzo di Natale, come accade di norma, a casa dello zio di mia moglie».
Proprio nel bel mezzo del pranzo, quando l’atmosfera gioiosa strappa qualche sorriso anche ai commensali meno festaioli, accade l’imprevisto fatale, che getta il panico tra gli ospiti: «Ero seduto accanto a lui – prosegue – proprio alla sua destra. Durante il pranzo, tra la prima e la seconda portata, l’ho visto accasciarsi su un fianco. Inizialmente pensavo dovesse raccogliere qualcosa da terra; poi, osservando meglio, mi sono accorto che aveva la bocca aperta. Emetteva schiuma bianca dalla bocca e dal naso, mostrando i segni di un malore improvviso. Non ho perso tempo: l’ho preso di peso, l’ho messo a terra e ho iniziato a praticare il massaggio cardiaco. Avevo paura che si soffocasse».
Seguono minuti da incubo, in cui il carabiniere senza nome mantiene una freddezza invidiabile. «Non aveva più polso – racconta – allora non ho avuto altra scelta che quella di proseguire il massaggio, senza sosta. Quando il cuore ha ripreso a battere era girato sul fianco. Il 118 è arrivato in tempi record: saranno trascorsi non più di 5-6 minuti».
Si tira un sospiro di sollievo, e segue la botta psicologica: «Se all’inizio del soccorso ero perfettamente lucido – conclude – all’arrivo degli operatori dell’ambulanza sono totalmente crollato, e le gambe hanno ceduto. È andata bene, il signore è ricoverato ma è salvo».
Ma non si tratta solo di coraggio. Se la vittima è ancora in vita, lo si deve anche alla previdenza del soccorritore. Il carabiniere senza nome afferma di avere già iniziato anni prima ad informarsi autonomamente sulle manovre di primo soccorso da praticare in caso di emergenza. Lo ha fatto come poteva, navigando sul web. «Da quando ho avuto i bambini – aggiunge – ho iniziato a documentarmi guardando tutorial su youtube, in modo da essere in grado di affrontare un soffocamento o un arresto cardiaco. Per i bambini piccoli può essere utile, anche se si spera sempre di non dover ricorrere a questi espedienti. Non avevo mai praticato una manovra di rianimazione prima dello scorso Natale. Inizialmente, quando il nostro commensale si è sentito male, mi sono bloccato; poi, a forza di pressare, ho ripensato a Youtube e mi sono ricordato come si faceva».
L’intervistato manifesta gratitudine per ciò che è successo, anche se ci vorrà ancora tempo per riprendersi dallo shock. «Sono state emozioni forti – commenta – e quando ne parlo, come sto facendo ora, ho ancora le palpitazioni. Però posso dire di aver salvato la vita a qualcuno. È un trauma, ma allo stesso tempo è il Natale più bello della mia vita, come ho detto al mio comandante. L’importante è che l’uomo sia vivo».
La morale della storia, secondo il soccorritore: «Grazie a Youtube, la vita di un uomo è stata salvata. Un giorno una cosa del genere potrebbe capitare a qualcun altro, e ciò che mi è successo dimostra che è utile che i cittadini ricevano un’infarinatura di base su questi contenuti».
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