L'ANALISI
21 Dicembre 2024 - 11:36
SOSPIRO - È un pezzo di paese quello che se n’è andato stamattina lasciando sconvolta la comunità di Sospiro. Andrea Scolari, personaggio molto conosciuto e stimato, è scomparso all’età di 74 anni, avrebbe compiuto tra meno di un mese i 75, dopo una breve malattia. Presidente e anima della sezione sospirese della Associazione Nazionale Carabinieri, volontario parrocchiale, di Fondazione Sospiro con il gruppo Dies Domini, consigliere dell’impresa sociale Cascina San Marco, ex amministratore comunale, era una di quelle persone costantemente impegnato in servizi quotidiani importanti e fondamentali per il paese.
“Un grande esempio di servizio verso il suo paese – lo ricorda commosso Giovanni Scotti, presidente di Fondazione Sospiro – un uomo sempre disponibile, dai valori umani profondi che lo hanno accompagnato lungo tutta la sua vita. Sul piano personale era soprattutto un amico con il quale ho condiviso un bel tratto di strada; ho talmente tanti ricordi che in questo momento arrivano alla mente che non basterebbe un giornale intero a metterli tutti”. Instancabile organizzatore delle cerimonie civili, aiuto per la parrocchia, coordinatore del gruppo volontari della sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri. “Gruppo che lui stesso aveva fondato – spiega il primo cittadino Fausto Ghisolfi – Persona attenta ai bisogni degli altri, disponibile, capace e sensibile; un vero e proprio punto di riferimento per la comunità civile e religiosa, ma soprattutto per chiunque avesse bisogno.
Se in paese dovevamo organizzare qualcosa inevitabile chiamare Andrea: lui avrebbe sicuramente dato una mano, assieme al suo gruppo di volontari che rappresentavano, per lui, una seconda famiglia. Tra le tante attività che svolgeva e coordinava attualmente per il paese c’erano la sorveglianza e organizzazione del traffico all’ingresso e uscita dal plesso scolastico di via IV Novembre, il trasporto a Cremona di anziani o persone fragili per visite specialistiche o cure. Tutti in paese lo conoscevano. Mi piace definirlo un uomo del sì perché era sempre pronto ad aiutare il prossimo. La sua scomparsa lascia un vuoto immenso nella storia del nostro paese, ma non può che riempire di tanti ricordi chiunque lo abbia incontrato”.
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