L'ANALISI
20 Dicembre 2024 - 19:22
CREMONA - Secondo l’Ispra, la Tamoil dovrebbe sborsare quattro milioni e 360mila euro «come riparazione compensativa per il danno ambientale temporaneo» e altri quattro «per il danno all’immagine e alle funzioni dello Stato». E parte di questi soldi potrebbero essere destinati al Comune di Cremona. Queste le conclusioni della relazione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, un documento al centro delle polemiche politiche: le opposizioni contestano alla maggioranza una sorta di immobilismo. Secondo il radicale Sergio Ravelli «il Comune arriva a far finta di niente e a silenziare tutto, nonostante avrebbe un grande interesse alla causa civile intentata dal ministero». Inoltre, nella conferenza stampa tenuta ieri a SpazioComune — al fianco di Ravelli il radicale Gino Ruggeri, Luca Ghidini (segretario di Forza Italia) e il capogruppo degli azzurri Saverio Simi — alla maggioranza sono stati anche imputati il silenzio sulla stessa relazione dell’Ispra e il non avere ancora fatto nulla sulla destinazione dei due milioni di risarcimento ottenuti. Ravelli ha annunciato che il pm che si occupa del caso ha riunito i tre filoni di indagine in un unico fascicolo e che per meglio valutare la vicenda ha affidato un incarico conoscitivo a un perito.
«La relazione dell’Ispra sul caso Tamoil sembrava un documento misterioso, la maggioranza sembrava non saperne nulla, nonostante le nostre richieste. E invece, eccolo apparire grazie al gruppo dei radicali cremonesi, un documento pesantissimo sull’inquinamento arrecato dall’ex raffineria», ha esordito Ghidini.
Ravelli ha rilanciato: «L’inquinamento della Tamoil continua, perché sono state rilevate sostanze inquinanti di cinque anni fa, posteriori, dunque, all’epoca dei fatti, iniziati nel 2001».
È toccato a lui spiegare in modo chiaro e sintetico la relazione dell’Ispra, partendo dal ‘danno ambientale temporale’. «I tecnici hanno rilevato un inquinamento dal 2001 al 2006 su un’area golenale di 40.000 metri quadrati e precisamente hanno calcolato più di 16 milioni di metri cubi di acque contaminate, circa 42 tonnellate di idrocarburi totali e quasi tre di sostanze altamente nocive, benzene, toluene, etilbenzene, xilene».
L’Ispra ha individuato anche un altro tipo di danno, quello all’immagine dello Stato nell’esercizio delle sue funzioni, che aprirebbe un altro capitolo. «Quello del ripristino degli ecosistemi perduti a causa dell’inquinamento delle acque sotterranee e delle aree golenali».
A chiudere la conferenza è stato Simi, che ricordando l’interrogazione presentata sia sul documento Ispra, sia sul parco fotovoltaico che dovrebbe nascere all’interno dell’area Tamoil, ha sottolineato che «il Comune ha già ricevuto più di due milioni di risarcimento; si era deciso di reinvestirli su tematiche ambientali, si era parlato di concorsi internazionali e di una commissione interpartitica che avrebbe dovuto valutare la destinazione dei soldi, ma nulla è stato fatto. E, sia chiaro, quelli sono soldi dei cremonesi che vanno reinvestiti nell’ambiente».
A chi chiedeva quali fossero i sospetti su eventuali altri utilizzi, Simi ha risposto: «Mettiamo solo le mani avanti».
Immediata la replica dell’amministrazione, con l’assessore all’Ambiente Simona Pasquali, alle esternazioni di azzurri e radicali sul caso Tamoli. In merito alle dichiarazioni rilasciate dal coordinatore di Forza Italia, Luca Ghidini, e dal consigliere comunale (dello stesso partito, ndr) Saverio Simi con Gino Ruggeri e Sergio Ravelli, rispetto alla causa civile avviata dal ministero dell’Ambiente nei confronti di Tamoil per il risarcimento del danno ambientale cagionato dalla raffineria, preciso che il Comune non ha ricevuto alcuna comunicazione formale in merito alla causa e a maggior ragione non possiede ne potrebbe essere in possesso dei relativi documenti».
In particolare, spiega Pasquali, il Comune di Cremona non ha ricevuto alcuna comunicazione dal ministero dell’Ambiente: «E quindi, lo sottolineo, nemmeno ha ricevuto dal ministero o dal tribunale gli atti giudiziari e i documenti prodotti in causa dalle parti».
Entra nel merito, l’assessore: «Pur avendo avuto conoscenza solo informale della pendenza della causa, il Comune si è attivato con l’avvocato Alessio Romanelli, che sta approfondendo lo studio della questione sotto ogni aspetto giuridico e processuale. Non si tratta di silenziare, ma di studiare e approfondire per poter giungere alla migliore deliberazione nell’interesse della comunità».
Per quanto riguarda il risarcimento di 2,4 milioni di euro, «ne ho parlato proprio nel mio intervento nel consiglio comunale del 19 dicembre scorso, ricordando che sono fondi vincolati all’interno del bilancio dell’ente e spiegando che il risarcimento è vincolato a interventi di riqualificazione ambientale. Sono in corso processi per stabilire il metodo di condivisione ma il consigliere Simi, in quel momento, non era in aula».
La precisazione: «Ribadisco inoltre, nel caso qualcuno se lo chiedesse di nuovo, che l’Osservatorio Tamoil è in corso di definizione. Dopo l’approvazione, da parte della giunta, della delibera di avvio della costituzione dell’osservatorio, avvenuta il 30 ottobre 2024, siamo in attesa della nomina dei componenti da parte dei soggetti membri. Una volta ricevuti tutti i nominativi la costituzione ufficiale avverrà con decreto del sindaco. La prima convocazione è prevista a fine gennaio 2025.
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