L'ANALISI
26 Novembre 2024 - 17:34
CREMONA - Dopo la notizia della causa civile intentata dal ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica a Tamoil, è scesa in campo Forza Italia. Gli azzurri hanno immediatamente raccolto l’appello pubblico lanciato dai Radicali Sergio Ravelli e Gino Ruggeri. Si sono schierati, incalzando il sindaco Andrea Virgilio e l’assessore Simona Pasquali, con una interrogazione a firma di Saverio Simi. Si chiede «trasparenza».
Il nodo è la relazione redatta dall’Istituto superiore per la protezione e la Ricerca Ambiente (Ispra). Un documento «importante», perché «si parla di danno ambientale grave e ampio», sottolinea Ravelli. Perché la relazione, è scritto nell’interrogazione firmata da Simi, «evidenzierebbe un danno ambientale rilevante, sia in termini di compromissione del suolo e della falda nelle aree esterne, sia in termini di dispersione sia in termini di dispersione nel fiume Po degli inquinanti fuoriusciti dal sito Tamoil». Simi vuole sapere da sindaco e assessore se siano in possesso della relazione Ispra. In tal caso, di tirarla fuori.
«Se intendano farne oggetto di una restituzione pubblica nell’ambito dell’Osservatorio Tamoil e, in caso affermativo, quando si intenda convocarlo». In caso contrario, di acquisirla. C’è poi una terza questione. Il capogruppo di Forza Italia vuole sapere se siano «al corrente di progetti riguardanti la creazione di un esteso impianto fotovoltaico sull’area del deposito carburanti e, in caso affermativo, quali sono le caratteristiche in termini di energia prodotta, di estensione della superficie , dello stato di avanzamento dell’eventuale iter autorizzativo». Ultima richiesta: «Se il Comune ha già stipulato o intenda stipulare accordi con Tamoil S.p.A relativamente alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica».
L’interrogazione viene illustrata ieri a SpazioComune. Apre Luca Ghidini, segretario cittadino di Forza Italia .«Abbiamo accordato la disponibilità a presentare l’interrogazione scritta - spiega - perché come Forza Italia, insieme a Sergio e Gino, condividiamo la passione per la città - loro lo dimostrano in prima linea - ma anche nel rispetto dei principi di trasparenza e corretta informazione».
«Finalmente si è attivato il ministro Gilberto Pichetto Fratin che non a caso è di Forza Italia», dice Ravelli. ‘Finalmente’, perché «dalla prima interrogazione del nostro deputato radicale Maurizio Turco sono passati 12 anni e cinque governi. Perché nel 2016 Roma restò sorda alla richiesta dell’assessore dell’epoca, Alessia Manfredini.
E lo stesso fece nel giugno del 2022 con la nota al ministero inviata dall’ex sindaco Gianluca Galimberti. Ora la svolta. «L’input del ministro - prosegue Ravelli — è un fatto unico che crea un grande precedente, perché si apre una causa civile notevole. Si parla di un danno ambientale che Ispra descrive come grave e ampio, la richiesta di risarcimento è consistente». Non dà cifre, Ravelli. La forbice è tra «i 20 milioni (il massimale) chiesti dalla canottieri Bissolati nella causa civile in corso contro Tamoil e i 2,4 milioni incassati dal Comune»: 1 milione come provvisionale nel processo penale; 1,4 milioni transati nella causa civile sul risarcimento integrale.
Bacchetta il Comune, Ravelli. Dando «quasi per scontato» che il ministero lo abbia informato nel momento in cui ha deciso di fare azione legale a Tamoil, un atto dovuto, il Comune doveva sventolare ai quattro venti che il ministero ha fatto causa. Doveva sventolare ai quattro venti il documento dell’Ispra. Il Comune doveva dire: ‘Il ministero ci ha detto lo avete fatto voi, lo facciamo anche noi’. E comunque, prima o poi, il documento Ispra salterà fuori. L’interrogazione è il minimo sindacale. Lo avete? Se sì, perché non lo rendete pubblico? Anzi, ne fate una bandiera di coerenza e di impegno in ambito ambientale. Potete trarre solo delle lodi. Non riusciamo comprendere come mai sia calato questo silenzio assordante, Cremona è piccola. Il documento prima o poi si viene a conoscere anche perché la società Bissolati che è in causa civile, avrà il documento che supporta la sua iniziativa».
Ravelli e Ruggeri tornano a chiedere «trasparenza al Comune: aiuterebbe moltissimo la cittadinanza, perché tutti apprendano l’intero quadro della vicenda». «Ho sperato fino a un’ora fa che il Comune si facesse vivo», interviene Ruggeri, che, lo ammette, non sperava nemmeno più che il ministero si muovesse. Altra notizia. Sul fronte penale, il pm ha chiesto una proroga dell’indagine nata dall’esposto sull’inquinamento che continua» presentato da Ruggeri e da Legambiente Lombardia.
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