L'ANALISI
20 Dicembre 2024 - 18:20
Nel riquadro Giulia Cecchettin
CREMONA - Ha evocato il nome di Giulia Cecchettin due volte. La prima per collocare il mese in cui ha rotto definitivamente con il suo fidanzato: novembre 2023. Lo stesso mese ed anno del femminicidio che ha scosso tutta l’Italia: quello, appunto, di Giulia, la studentessa universitaria di 22 anni, l’11 novembre uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. La seconda: «Mi è venuta in mente la ragazza Giulia». E le è venuta in mente, ripensando a quello che il suo ex fidanzato le ha fatto passare nei due anni di relazione cominciata a marzo del 2021. Un tira e molla per due anni e mezzo. A novembre del 2023 lei lo ha querelato. L’ex ora è a processo per stalking.
Aula penale, 14.52 di oggi. Davanti al giudice si accomoda Maria (nome di fantasia, ndr), 36 anni. Difeso dall’avvocato Luca Curatti, l’imputato non è in aula.
Trema come una foglia, piange. Il pm onorario, Silvia Manfredi, e il giudice la tranquillizzano, ci provano. Non è facile per lei che deve riannodare i fili, ripercorrere «i fatti» che hanno riempito tre pagine di capo di imputazione da cui deve difendersi l’ex, 38 anni, stalker perché «geloso». Pagine intrise di umiliazioni: ‘P..., sei piccola, hai il cervello di una gallina», di insulti, di violenze e minacce. Il fidanzato stalker la controllava di continuo, anche sui social. Non voleva che stesse al telefono e che messaggiasse con le amiche. Pretendeva che si cancellasse da Facebook, le controllava il telefono anche di notte, mentre lei dormiva.
«Bastava un una parola sbagliata, un commento, un niente» perché «da principe azzurro si trasformasse». Trema e scoppia in lacrime Maria, quando racconta di quella volta in cui lui «urlava nel condominio, è salito in casa, io mi sono messa nella cameretta, lui è andato in cucina, ha preso un coltello, è entrato in camera e me lo ha puntato alla gola. ‘Adesso vieni con me’». Per paura lo ha seguito. «Mi ha portato vicino a un canale. Aveva una scatoletta con i miei gioielli, l’ha buttata nel canale. ‘Te li vai a prendere’. Ma io non so nuotare».
Maria lavorava in un’azienda, poco dopo cominciava il turno. «Continuavo a supplicarlo di portarmi a casa. temporeggiavo. ‘Hai ragione, per favore portami a casa’. Si è calmato, mi ha chiesto scusa. Sono andata a lavorare. Per un po’ ha fatto il bravo».
Continua a tremare quando racconta di quell’altra volta in cui lui l’ha svegliata alle 3 di notte. «Mi ha controllato il telefono». Maria stava pagando le rate a una finanziaria. «Era convinto che fosse un’App di incontri. Gli ho dovuto mostrare le rate che pagavo ogni mese».
Racconta della vacanza al mare. «In quei dieci giorni ho fatto la valigia tre volte. Litigi per nulla». In uno di quei litigi, «mi ha insultato come sempre ‘Sei una poco di buono, vali zero’. Ha preso 50 euro, li ha buttati per terra, mi ha sputato addosso. ‘Te ne vai, ti ammazzo’. E poi, ‘Scusami, perdonami’. Quando si calmava era bravo, un principe azzurro».
Non smette di tremare e di piangere quando racconta di quel giorno in cui lei aveva parcheggiato l’auto per fare acquisti. «Ho trovato sul finestrino la mia foto. Mi sono bloccata. ‘Oddio è qui’. Lui è passato in bicicletta davanti a me. Gridava: ‘M...’. Mi sono chiusa in auto. Lui ha cercato di aprire la portiera. Io ho abbassato il finestrino di poco, 10 centimetri. Lui lo ha tirato giù tutto. Mi ha strattonato per la sciarpa. È passata una ragazza, gli ha detto: ‘Lasciala stare’. Lui a me. ‘E non è finita qui’».
Non smette di piangere e di tremare quando passa ad un altro episodio. «Era ottobre-novembre del 2021. Io stavo lavorando. Lui è rimasto seduto fuori dall’azienda cinque ore con una corda. L’azienda ha due ingressi, lui faceva avanti e indietro. I miei colleghi mi hanno detto che potevo uscire, perché lui era dall’altra parte». Maria sale in auto, va dritta a casa. Poi arriva lui. Lei è sul balcone. «Lui si è avvicinato alla mia auto parcheggiata sotto casa. Ha messo la mano (aveva il guanto in lattice azzurro) sotto una gomma. Il giorno dopo la gomma era a terra. L’ho portata dal gommista, mi ha detto che era stata tagliata».
Maria racconta di quella volta in cui i con il fidanzato era andata a cena. Si era messa elegante. «Un abito nero». A cena lui l’ha riempita di insulti perché l’abito nero lo mettono le poco di buono. «Gli ho detto: ‘Okay portami a casa’. Mi sono messa in jeans e maglietta’». Maria adora la musica latina. «Per lui era una musica da... Mi diceva ‘Sei una poco di buono, sei una facile’. Non uscivo più con le amiche... Mi è venuta in mente la ragazza Giulia».
Oggi Maria ha un nuovo ragazzo. «Oggi sono felice». Il processo è stato aggiornato al 23 maggio del 2025.
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