L'ANALISI
20 Dicembre 2024 - 08:56
CREMONA - «Il bilancio che abbiamo presentato racchiude la nostra visione di città. Una visione nella quale, a fronte della riduzione delle risorse a disposizione, abbiamo operato delle scelte». Lontano dai tecnicismi della contabilità, l’intervento del sindaco Andrea Virgilio a chiusura del dibattito consiliare di approvazione del bilancio di previsione per il prossimo triennio è stato un intervento intimamente politico. Una coloritura che d’altronde ha caratterizzato la maggior parte dei contributi di consiglieri e assessori alla discussione di ieri pomeriggio che, dalle scelte strategiche per il territorio alle politiche nazionali di finanziamento, non ha risparmiato momenti di un confronto franco e acceso, sulla base di visioni differenti presentate da maggioranza e opposizione.
«Abbiamo scelto – ha proseguito il sindaco – di mantenere i servizi e i livelli attuali di welfare, nell’ottica di una città inclusiva e attenta alle fragilità vecchie e nuove. Abbiamo scelto di continuare a promuovere l’innovazione difendendo l’autorevolezza dell’ente comunale come regista di progetti che coinvolgano università, centri di ricerca e fondazioni per promuovere un ambiente dinamico e attrattivo per le nuove imprese. Abbiamo scelto, ancora, di mettere in campo la più grande opera di riqualificazione, ma sarebbe opportuno parlare di trasformazione, urbana che mette a disposizione nuovi spazi per i giovani e le associazioni della nostra città».
Una visione di città, quella presentata dal sindaco e sostenuta dalla maggioranza che l’ha approvata alla fine della seduta, che ha sollevato alcune perplessità o esplicite critiche sul fronte della minoranza.
Se Maria Vittoria Ceraso, poi astenuta, ha citato il taglio di 250mila euro per la manutenzione ordinaria del verde e ha sottolineato la presenza di «un avanzo di bilancio di 4 milioni di euro nell’anno passato»; il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Olzi ha invece parlato esplicitamente di «scarso coraggio dell’amministrazione nella compilazione di un bilancio da ragionieri. Manca una visione per la città e si preferisce trincerarsi dietro le responsabilità di Roma o Milano per i tagli a livello centrale».
Fratelli d’Italia attacca anche, con Matteo Carotti, sull’aumento dei fondi destinati ai progetti di accoglienza e destinati alle comunità di minori non accompagnati «per i quali si dimenticano i cremonesi». Visione opposta a quella presentata dall’assessore alle politiche sociali Marina Della Giovanna che, dopo aver specificato come i progetti citati siano stati finanziati con «leve di finanziamento specifiche ed esterne, non con i contributi dei cittadini», ha rivendicato «l’impegno per costruire una comunità coesa che non lasci indietro nessuno, che estenda invece che tagliare i servizi in un momento in cui la povertà è tanto pervasiva quanto invisibilizzata».
Critico anche il parere della Lega, con Jane Alquati, per «l’intervento della vicesindaca Romagnoli che ha banalizzato la tematica del decoro urbano, argomento estremamente importante, caro a numerosi cittadini. Una tematica che la stessa maggioranza ha più volte ribadito come fondamentale salvo poi ironizzarvi nella presentazione del bilancio». Bocciatura anche da Forza Italia che con Saverio Simi annuncia «il voto contrario su un bilancio che solleva molti dubbi e un’unica certezza: che i cremonesi pagheranno più tasse».
Proprio sulla questione contributiva si è registrato uno scarto profondo tra amministrazione e opposizione: mentre il centrodestra ritiene il taglio delle agevolazioni «un colpo basso – lo definisce Alessandro Portesani di Novità a Cremona – per le imprese locali già in grave sofferenza»; per l’assessore al bilancio Francesca Romagnoli la fine delle agevolazioni «rappresenta un adeguamento alla norma che riporta una sostanziale parità di trattamento per tutti. Non solo – Romagnoli fa propria la rivendicazione del primo cittadino – la misura è giusta nell’ottica di quella corresponsabilità nello sviluppo cittadino, ma è anche irrisorio. Infatti 148 euro in più all’anno non fanno chiudere un’impresa o una bottega storica, 26 euro in più sugli appartamenti fino ad ora agevolati non mandano in tilt il mercato immobiliare cremonese».
Pollice verso, infine, anche da Paola Tacchini Movimento 5 stelle: «È paradossale che si riduca la spesa per il personale ma si aumenti la spesa corrente per servizi esterni. Viene spesso ripetuto che le scelte vanno fatte ‘compatibilmente con il bilancio’ ma quando la volontà politica c’è i fondi si trovano. Noi crediamo che farla finita con esternalizzazioni e appalti sia una di quelle scelte per cui la volontà vada trovata e in questo bilancio ancora non la vediamo».
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