L'ANALISI
09 Dicembre 2024 - 10:40
La sede di Aem
CREMONA - «Tra i servizi propri, la gestione del patrimonio rimane sempre la più sofferente, poiché sconta il peso degli immobili non strategici; a tal proposito, si ritiene prioritario individuare percorsi di cessione per la ex sede di viale Trento e Trieste e per quella dell’ex bocciodromo di via Gadio». Ci sono due storie di durata differente ma per molti aspetti ugualmente ‘infinite’ in cima alle preoccupazioni ed alle priorità di Aem Cremona, secondo quanto previsto dal terzo aggiornamento del budget 2024.
Scivolate da immobili di riferimento nei rispettivi ambiti a ‘palle al piede’ sempre più difficili da piazzare altrove, nel corso degli anni quelle strutture hanno visto allontanarsi l’auspicato traguardo del riutilizzo. Per l’ex sede di viale Trento e Trieste si era discusso a lungo della sua possibile acquisto da parte dell’Amministrazione Provinciale —rimasta poi ‘lettera morta’ —, mentre per l’ex bocciodromo si era ipotizzata la trasformazione in archivio comunale, ugualmente inattuata. Come del resto era accaduto anche per l’idea più recente, che destinava almeno parte dell’archivio ai sotterranei dell’area ex Lucchini; salvo poi dover prendere atto della radicale differenza tra le normative antincendio valide per gli edifici in superficie e per i sotterranei, ‘interdetti’ a quel tipo di destinazione.
Due fronti, quindi, più che mai aperti, per un budget autorizzativo di spesa che riguarda sia i servizi in house che quelli in concessione, oltre ovviamente ai servizi propri. Complessivamente, l’attuale stanziamento del Comune di Cremona per i servizi in house è pari ad 11 milioni 214mila 901 euro (Iva inclusa) e comprensivo di opere pubbliche per 2 milioni 824mila 747 euro.
Tra i nodi da sciogliere nell’immediato futuro, sul tavolo di Aem spicca anche il rinnovo del Consiglio di amministrazione, di competenza della giunta comunale che si è insediata nei mesi scorsi. Secondo le informazioni che filtrano dal Palazzo municipale, la questione dovrebbe essere definita entro la fine di questa settimana, con la designazione dei cinque componenti del prossimo board e del suo vertice: i consiglieri saranno complessivamente 5, da scegliere tra i 12 che hanno presentato la loro candidatura. Quattro saranno espressione della maggioranza e uno della minoranza. L’attuale organo direttivo di Aem risale al 2021 e risulta composto da tre membri: la presidente Fiorella Lazzari, Fabio Grassani e Michelangelo Gaggia.
Il sindaco Andrea Virgilio ha però deciso di accrescerne la composizione da 3 a cinque componenti. Scelta, peraltro, duramente contestata dalle opposizioni, secondo le quali tale cambiamento «non trova giustificazione nella realtà, e sembra dettato solo dalla convenienza politica del Partito Democratico». Il giudizio, particolarmente duro, era stato affidato ad una nota congiunta diffusa a fine novembre e sottoscritta da Luca Ghidini (commissario cittadino di Forza Italia), Saverio Simi (capogruppo di Forza Italia), Diego Tarozzi (commissario cittadino Lega Salvini Premier), Jane Alquati (capogruppo Lega Salvini Premier) e Alessandro Portesani, ex candidato sindaco del centrodestra e capogruppo di Novità a Cremona.
«L’articolo 11 della legge Madia e l’articolo 23 dello Statuto di Aem dispongono che l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico sia costituito, di norma, da un amministratore unico», prosegue la nota; e che «l’assemblea solo con delibera motivata con riguardo a specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi, può disporre che la società sia amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre o cinque membri. Motivazioni che a nostro giudizio non sussistono».
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