L'ANALISI
19 Dicembre 2024 - 19:31
VIADANA - Produzione ferma nella sede centrale, 80 operai a casa e 60 tra impiegati e dirigenti dislocati in altri stabilimenti dell’azienda: è la situazione all’Arix dopo l’evacuazione del quartiere San Martino in seguito alla pericolosità dell’ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale ritrovato nella golena di Brescello. Tra le ditte che hanno dovuto serrare i battenti trovandosi all’interno della zona rossa (area circolare con un raggio di 826 metri intorno all’ordigno), l’Arix è quella più grande.
«Il nostro auspicio è che l’emergenza termini veramente entro i 6 giorni disposti dall’ordinanza firmata dal sindaco, cioè lunedì, in modo da poter riprendere immediatamente la produzione», spiega Silvano Melegari, presidente della società. «Abbiamo parecchi ordine da parte dei nostri clienti, soprattutto supermercati, e rischiamo di non riuscire a rispettare le consegne, considerando anche che poi ci saranno le festività natalizie. Da tradizione siamo abituati a chiudere già per la Vigilia, ma considerando quello che sta accadendo può essere che si debba lavorare anche il 24 dicembre, almeno per una parte della giornata».
Avendo l’Arix più stabilimenti nel Comune di Viadana e uno anche a Dosolo, è stato possibile trasferire una parte del personale. «Quando ieri mattina i carabinieri ci hanno informato dell’evacuazione, gli operai che dovevano iniziare il turno alle 6 sono andati a casa mentre più tardi dirigenti e impiegati sono entrati nella sede solo per prendere i computer portatili. Alcuni stanno lavorando nello stabilimento poco distante, sempre in viale Europa, che è fuori dalla zona rossa, altri in Gerbolina, qualcuno a Dosolo e alcuni in smart working».
Tra le ditte che sono state interessate dall’evacuazione, l’Arti Grafiche Castello ha vissuto una prima giornata di incertezza per poi riaprire i battenti questa mattina. Inizialmente, infatti, sembrava che lo stabilimento si trovasse in zona rossa e, considerando anche che le strade per raggiungerlo erano chiuse, i dipendenti sono tornati o rimasti a casa. Poi la proprietà ha chiesto delucidazioni alle istituzioni preposte e il dilemma zona rossa è stato chiarito, così questa mattina la produzione è ripartita regolarmente. Rimane, però, il disagio delle strade con divieto di accesso, che rende problematico spostarsi verso le Arti Grafiche Castello, non solo per operai, impiegati e dirigenti, ma anche per i camion di fornitori e clienti.
La situazione, comunque, si sta stabilizzando, come sottolinea il sindaco Nicola Cavatorta: «Non negando i disagi per la popolazione, non emergono criticità particolari: grazie anche al coordinamento dei Servizi sociale e alla preziosa collaborazione della Protezione civile Oglio Po, stiamo affrontando l'emergenza evacuazione in maniera serena. Tutti gli assessori con i rispettivi responsabili degli Uffici comunali, oltre all’ordinario, sono impegnati nella gestione di questa situazione e fin da subito non hanno fatto mancare la loro disponibilità. Il mio grazie va anche e soprattutto ai cittadini che hanno dovuto abbandonare le loro case, che si stanno comportando con buon senso civico in un momento difficile».
Intanto nella golena di Brescello i militi del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza stanno monitorando l’ordigno, in quanto risulta attualmente intoccabile e irremovibile, per mettere a punto un piano per farlo brillare o renderlo inoffensivo. «L’estrema pericolosità del residuato bellico ha reso indispensabile predisporre un’evacuazione così lunga e una zona rossa così ampia, va precisato che permangono le tempistiche scritte nell'ordinanza», continua Cavatorta. «In municipio è stato istituito il Centro Operativo Comunale (COC) previsto dalla normativa, con al suo interno rappresentanti dei vigili del fuoco di Viadana, della Protezione civile, del locale Comando carabinieri e dell’ATS Valpadana (distretto locale), oltre agli uffici Comunali competenti».
In questo frangente di emergenza, l’associazione Arces si è messa a disposizione per dare aiuto alla popolazione. «Per questioni organizzative e di responsabilità, tutte le associazioni che vogliono contribuire devono assolutamente coordinarsi con il COC», precisa il primo cittadino.
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