L'ANALISI
18 Dicembre 2024 - 19:19
CREMONA - Omicidio stradale: è stato condannato a 1 anno (pena sospesa e non menzione) il camionista della Paolo Beltrami accusato di aver urtato e ucciso Gianpaolo Bedeschi, 62 anni, stimato professore di matematica all’istituto Torriani, prima ancora al liceo Anguissola.
La tragedia risale al 3 aprile di un anno fa: dopo aver fatto spesa all’Md, in via delle Fiamme Gialle, il docente salì sulla bicicletta diretto verso casa, al Cambonino. Non imboccò la ciclabile. In via Bergamo, all’altezza della rotatoria, l’impatto con il Tir. Il conducente stava rientrando da un cantiere ed era diretto a Paderno Ponchielli.
Nel processo in abbreviato, oggi il gup ha inoltre condannato il camionista (difeso dall’avvocato Franco Antonioli) a risarcire i danni alle parti civili assistite dall’avvocato Michele Tolomini: 10 mila euro a testa (provvisionale) per ogni fratello (Emiliana, Gianbattista e Chiara, quest’ultima docente al Torriani) e nipote; 5mila euro ai due cognati.
La tragica scomparsa del professore suscitò un vasto cordoglio fuori e dentro la scuola. Lo testimoniano i ricordi di stima e affetto, in quei giorni di lutto e dolore, dei colleghi e dei suoi studenti. Oggi Roberta Mozzi è assessore all’Istruzione. Un anno fa era preside del Torriani. «Ho lavorato con Gianpaolo all’Anguissola – raccontò —. Era una persona riservata, curiosa, disposta a incontrare gli altri e a mettersi in discussione, ma, soprattutto, dotata di un senso dell’ironia e dell’umorismo sottile e intelligente, una chiave d’accesso per entrare in sintonia con colleghi e ragazzi».
Per Marzia Catelli, vice preside dell’Anguissola, un vero educatore, Bedeschi. «Un professore di matematica rigoroso e capace di aggregare. Con lui nacque la tradizione della messa degli auguri di Natale, con il coro della scuola, grazie alla sua forza di fare gruppo». Un professore «in gamba», lo ricordarono i suoi studenti. «Amava insegnare la matematica, è riuscito a farcela piacere. Nel primo quadrimestre siamo riusciti a fare un sacco di cose, sapeva i nostri limiti e adeguava le sue lezioni alle nostre possibilità, ma senza fare sconti».
Un professore con plurime esperienze in svariati campi, Bedeschi, soprattutto nel Terzo Settore. Fu socio fondatore del Centro Studi sulla condizione giovanile e il disagio sociale, inaugurato nel 1987 e voluto fortemente da madre Agata Carelli. Ne divenne poi vice presidente con Gigi Cappellini e in seguito, dal 2005 al 2008, presidente. «In questo ambito — raccontò l’ex presidente Raimonda Lobina— si fece conoscere come persona rigorosa e precisa, molto attenta ed impegnata. Fu molto attivo, sempre come vice presidente, anche nella creazione della Srl ‘Officina Sociale’, originale esperienza che prevedeva la promozione ed il finanziamento di molte iniziative, grazie ad un iter burocratico snello e veloce».
Senza dimenticare la militanza di Bedeschi nell’Agesci e la fondazione, nel suo quartiere, il Cambonino, di un gruppo scout. Qui molti lo ricordano con i bambini, la domenica, impegnato in diverse attività.
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