L'ANALISI
16 Dicembre 2024 - 05:00
CREMONA - Cambiano le regole. Il nuovo Codice della strada promette sanzioni più dure contro automobilisti in stato di ebrezza e distratti dal cellulare. I cremonesi reagiscono con favore alle novità, ma non mancano i punti interrogativi. Marta Termenini, che ogni giorno si reca al lavoro in auto, si dice favorevole all’idea di ritirare la patente ai tecno-distratti: «Aumentare le sanzioni di chi guida mentre usa lo smartphone mi pare giusto anche perché l’attenzione visiva sulle strade deve essere massima. Mi sembra assurdo guidare sbirciando il cellulare quando la maggior parte delle automobili permette di avere TV e messaggi WhatsApp sul cruscotto del veicolo».
Anche sul tema velocità, la severità deve rimanere alta. «La gente non conosce le leggi della fisica – aggiunge Termenini –. Se viaggio a 200 all’ora non avrò mai la possibilità di fermarmi nell’arco di 15 metri». Qualche riserva, invece, sulla proposta di introdurre un sistema di verifica del tasso alcolemico per i recidivi che sono già stati sanzionati per guida in stato di ebrezza. «È mera utopia – commenta Termenini – difficile da praticare, se non impossibile. Che cosa succede se guido la macchina di qualcun altro? È una priorità ridurre l'ebrezza alla guida, ma questa modalità non risulterebbe efficace».
«Essere severi con chi guida con il cellulare in mano è giusto – commenta Mario Cottarelli – e chi, come me, si trova tutti i giorni al volante lo nota. C’è troppa gente che tiene gli occhi rivolti in basso. I mezzi hanno il vivavoce, ed è tanto stupido quanto pericoloso guidare messaggiando». Meno entusiasmo sulle misure contro l’alcol alla guida. «Sono tutti piuttosto contrari all’idea di inserire un dispositivo per i recidivi – aggiunge Cottarelli – perché vorrebbe dire stravolgere anche il mondo automobilistico in senso lato. Inoltre, si dovrebbe fare un discorso culturale: una persona che ha bevuto due birre una volta e viene sanzionata non merita di essere crocefissa per questo».
Sul tema velocità. «I limiti ci sono e sono forse anche troppi – chiude Cottarelli – ma il punto va fatto sul rispetto delle regole. Politicamente parlando, è sempre più semplice moltiplicare le regole che garantirne il rispetto puntuale». Claudio Grossi, che per lavoro si trova spesso a percorrere le strade della provincia, sposa in pieno le novità lanciate dal decreto. «Sono sempre molto a favore delle regole – spiega – che fanno sì che i comportamenti di ciascuno non abbiano un impatto negativo sugli altri. So che la prima causa di incidenti, anche mortali, è proprio lo smartphone. Alla luce di questo, mi sembra giusto essere più decisi. I dati dicono che il cremonese medio non si sta comportando bene sotto questo aspetto, ed è giusto che le autorità agiscano in questo senso».
Anche sul discorso tasso alcolemico, è giusto che il governo prenda una posizione forte. «La scelta virtuosa è sempre possibile – commenta Grossi –. Ho recentemente sentito parlare di un gruppo di motociclisti irlandesi, che per definizione sono ottimi bevitori, che ha noleggiato un furgone per non andare incontro a sanzioni quali il ritiro della patente. È giusto fare le proprie scelte di condotta senza compromettere la sicurezza nostra e altrui». Il pollice è decisamente rivolto verso l’alto. «Non tutte le misure piaceranno – conclude Grossi – così come è accaduto quando è arrivato il divieto di fumare nei locali al chiuso: nessuno proibisce agli altri di fumare, ma la mia condotta non può impattare negativamente su chi è insieme a me».
«Perdere l’attenzione alla guida può essere fatale – chiosa Francesco Ciocca – ma potrebbe essere utile implementare telecamere che verifichino se il conducente guida utilizzando il cellulare. Secondo me la severità dovrebbe essere maggiore nei centri urbani, in cui è più probabile che una distrazione comporti danni irreparabili per gli altri utenti della strada. Sul discorso alcolico si realizza di fatto un ergastolo dell’alcol. Mettere uno 0 anziché uno 0.5 per i recidivi, cosa che il nuovo codice della strada potrebbe prescrivere, sarebbe ideale». Secondo Ciocca, il codice potrebbe essere più attento ai ciclisti: «Da ciò che si può intuire oggi, le regole permetteranno di superare un ciclista a distanza di un metro e mezzo ‘solo quando risulta possibile’. Dovrebbe essere così sempre, non solo ‘ove possibile’. Anche la sicurezza del ciclista va tutelata».
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