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Stop alle discriminazioni: un progetto per battere il bullismo

‘Scuola in ascolto’, finanziato dalla Regione. In arrivo 4 sportelli negli istituti cremaschi: esperti a disposizione per intervenire

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

16 Dicembre 2024 - 05:05

Il bullismo dilaga anche in città. Un convegno per capire cosa fare

CREMA - «Il bullismo nelle scuole? Esiste e va combattuto, con azioni sanzionatorie ma anche educative». Ad affermarlo è Paola Orini, dirigente scolastica del Galilei, l’istituto più popoloso della provincia e scuola capofila dell’Ambito 14 cremasco. Per combattere questo fenomeno, l’Ambito ha partecipato al progetto ‘Scuola in ascolto’, finanziato dalla Regione, che sta per partire e che durerà tre anni.

«Questa iniziativa — spiega la preside — ci permetterà di aprire quattro sportelli di ascolto. Le sedi e le modalità operative le decideremo nella riunione tra dirigenti che si terrà venerdì. Sicuramente, al Galilei ci sarà lo sportello per tutte e cinque le scuole superiori del Cremasco, mentre individueremo altre tre sedi sul territorio per i 13 istituti comprensivi. Una sarà probabilmente la scuola media Vailati, un’altra potrebbe essere a Offanengo e la terza nell’Alto Cremasco, in modo da coprire tutto il territorio».

Orini spiega quale sarà la struttura degli sportelli di ascolto: «Ci saranno psicologi e pedagogisti che si occuperanno di affrontare con gli studenti alcune tematiche: il bullismo, ovviamente, ma anche la difficoltà di socializzazione in classe, il ritiro sociale e i disturbi dell’alimentazione, tutti problemi che assillano i nostri giovani». A indirizzare gli studenti agli sportelli saranno le scuole stesse e in particolare gli insegnanti. I professionisti che vi opereranno saranno scelti attraverso un bando pubblico.

Paola Orini

«È la prima volta — afferma la dirigente del Galilei — che la Regione mette in atto questo progetto. Come Ambito cremasco abbiamo partecipato e siamo stati selezionati». Orini è convinta che ce ne fosse la necessità: «I casi di bullismo ci sono e vanno combattuti, senza nessuna remora. Essere vittima di bullismo in età adolescenziale può lasciare dei segni per tutta la vita. A volte si esagera nel definire come bullismo anche ciò che magari è soltanto uno scherzo, ma ad ogni modo il fenomeno va combattuto con decisione e senza tentennamenti. In primo luogo con delle sanzioni.

Il nuovo regolamento ministeriale dice che chi ha 6 in condotta deve sostenere un esame di educazione civica in estate. Se si tratta di uno studente di quinta deve portare un elaborato all’esame di Stato. Per chi viene sospeso per più di due giorni sono previsti lavori socialmente utili. Quando uno studente sbaglia deve essere sanzionato, altrimenti non capirà mai la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato». L’azione, tuttavia, non si può fermare lì. «Esiste anche l’aspetto educativo — precisa la preside — il progetto ‘Scuola in ascolto’ mira appunto a questo».

Da alcuni anni, negli istituti della provincia, è stato introdotto il protocollo ‘Scuola spazio di legalità’, stilato d’intesa con la prefettura. Prevede un codice di comportamento da parte degli istituti, presidi e docenti e gli interventi di rappresentanti delle forze dell’ordine, che periodicamente tengono lezioni ai ragazzi per metterli in guardia dai pericoli che corrono, soprattutto in rete e nell’uso dei social network.

«Il protocollo è importante — conclude Orini — perché il bullismo è nelle scuole, inutile negarlo. Al Galilei, i casi sono sporadici, ma quando ne accade uno occorre intervenire subito». Sottovalutare o peggio ancora far finta di niente è deleterio. E infatti in tutte le scuole ormai ci sono docenti referenti per il bullismo e metodi per cercare di individuare il fenomeno e provare a contrastarlo. Quasi tutti gli istituti hanno attivato uno sportello di ascolto in proprio, già da anni. E ora, con il nuovo progetto finanziato dalla Regione, si cercherà di aumentare l’incisività e la capillarità dell’azione.

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