L'ANALISI
15 Dicembre 2024 - 18:14
Mario Garini e il Bennet di Pieve Fissiraga dove lavorava
CHIEVE - Mario Garini, da oltre 25 anni residente in paese, ma originario di Cornegliano Laudense in provincia di Lodi, è stato trovato morto nella notte tra venerdì e sabato nel bagno dei dipendenti dell’ipermercato Bennet del centro commerciale di Pieve Fissiraga. Lavorava come macellaio e avrebbe dovuto cominciare il proprio turno alle 17, per concluderlo alle 19.45. Il medico del 118 ha accertato che il decesso è avvenuto a causa di un infarto. Garini aveva 60 anni, era sposato con Marzia e lascia anche tre figli: Fabrizio, Lucrezia e Erika, tutti cresciuti in paese e ormai grandi.
Il funerale si terrà martedì alle 17 nella chiesa dei Santi Simone e Giuda in Muzza di Cornegliano Laudense. Al termine la salma proseguirà per il cimitero di Riolo, dove verrà cremata. Da ieri il feretro è ospitato nella casa funeraria Aurora di via della Codognola a Lodi. «Vogliamo che sia fatta chiarezza sulla sicurezza interna al supermercato, in primis per la dignità di Mario — racconta il fratello Bruno, il primo a trovarlo esanime insieme all’altro fratello Francesco e alle cognate —: è rimasto sette ore riverso a terra e chiuso in una toilette. Possibile che non ci sia stato un incaricato della sicurezza interna che in tutto questo lasso di tempo sia passato per un controllo negli spogliatoi? E i colleghi?».
Bruno è stato l’ultimo della famiglia a vedere vivo il fratello. «Ci siamo incontrati mezz’ora prima che iniziasse il turno di lavoro, quattro chiacchiere come al solito, stava bene. Non aveva mai avuto problemi cardiaci». Garini ha lasciato l’auto nel parcheggio a fianco di via Orgnaga, quello utilizzato solitamente dai dipendenti. «All’ingresso non ha timbrato immediatamente il cartellino. Prima è andato in bagno, dove si è sentito male — prosegue il fratello —: mia cognata, non vedendolo rientrare a casa a fine turno, ha provato a rintracciarlo più volte, poi ha allertato noi fratelli. Abitiamo molto vicino al centro commerciale. Intorno alle 22.30 siamo arrivati davanti alla Galleria, ormai chiusa. Quando ho visto l’auto di Mario nel parcheggio mi sono seriamente preoccupato».
In quei minuti una volante della polizia è passata nell’area di sosta. Il fratello di Garini ha fermato gli agenti e spiegato la situazione. Da lì si è messa in moto la macchina dei soccorsi. «C’è voluto ancora parecchio tempo per entrare negli spogliatoi. Quando ci ha aperto un incaricato della sorveglianza privata era ormai l’una e mezza di notte». Pochi istanti dopo, la tragica conferma.
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