Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

I COMUNI SOTTO PRESSIONE

«Lo Stato chiede aiuto e poi taglia le risorse»

Virgilio: «Sacrosante le richieste dei cittadini, ma se lo fa Roma è paradossale». Bergamaschi: «I tagli agli enti locali sono un problema anche per Crema»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

09 Dicembre 2024 - 05:30

«Lo Stato chiede aiuto e poi taglia le risorse»

Nel riquadro il sindaco Andrea Virgilio

CREMONA - Nei giorni scorsi, Giulio Deantoni, presidente della Corte di giustizia tributaria di primo grado dello Stato ha ringraziato il Comune di Cremona per aver ‘prestato’ un dipendente, permettendo così di garantire un servizio essenziale in città e di evitare accorpamenti che avrebbero penalizzato il territorio. Ieri il sindaco Andrea Virgilio è intervenuto sul tema parlando di «senso di responsabilità», ma attaccando anche il governo perché «quando a bussare alla nostra porta sono i ministeri – ha sottolineato in un lungo post via social, in cui ha condiviso l’intervento di Deantoni pubblicato sul quotidiano ‘La Provincia’ — beh, è difficile non trovarlo quantomeno paradossale e forse anche bizzarro». Una dura presa di posizione che chiama in causa la «pressione che subiscono sempre i Comuni per i continui tagli ai trasferimenti statali».

La Corte di giustizia tributaria di primo grado ha sede nel cinquecentesco palazzo di via Carnevali. «La consistenza dell’organico ci costringe a continue applicazioni di giudici dall’una all’altra sezione e viceversa» aveva spiegato Deantoni. Insomma, senza l’aiuto del Comune la situazione sarebbe vicina al collasso. Delle otto unità previste in pianta organica (la direttrice e sette assistenti), gli effettivi sono appena tre: la direttrice Graziella Parolini, un segretario di sezione e una dipendente ‘prestata’ dal Comune a dicembre scorso, per un anno. L’incarico è stato prorogato di un altro anno dal sindaco e dalla vicesindaca Francesca Romagnoli, con delega alle Risorse umane.

«Abbiamo risposto come sempre con il nostro senso di responsabilità, anche su richiesta di alcuni ordini professionali – aggiunge Virgilio –: il vero problema è che a mamma Comune si chiede sempre tutto, anche quando le risorse sono scarse o le competenze di altri enti. È giusto e sacrosanto che i cittadini ci chiedano aiuto. Se mi fermano per strada per segnalare un marciapiede da sistemare, una via da riparare, una difficoltà economica o sociale è mio dovere ascoltare e cercare di trovare una soluzione e di dare una mano».

I tagli agli enti locali non sono certo una novità dell’ultima manovra, come ammette lo stesso Virgilio. «Diversi governi hanno seguito questa strada – aggiunge –: poi però ci chiedono di distaccare agenti di polizia locale presso le procure della Repubblica, e in passato anche a supporto dei tribunali. Ci chiedono di anticipare stipendi al personale prestato e di fare da cassa, trasformandoci di fatto nella banca dello Stato centrale. La ciliegina sulla torta? Abbiamo anticipato anche i soldi per i cantieri del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dato che i ministeri non brillano per velocità ed efficienza». E analoghe richieste arrivano anche dalle forze politiche di opposizione. «Le minoranze ci sollecitano ad assumere più agenti di polizia locale – ricorda il sindaco –: e come dar loro torto? Lo faremo e aggiungo che sarebbe magnifico reclutare giovani motivati e garantirgli stipendi adeguati. Peccato, però, che proprio il ministero delle Finanze — lo stesso che ci chiede personale – ci imponga limiti alle assunzioni».

Lo sfogo di Virgilio prosegue con una provocazione. «Cosa farei? Inviterei qualche ministro a trascorrere una settimana in un ente locale. Solo sette giorni, compreso il fine settimana, non di più. Così, forse, capirebbero davvero cosa significa amministrare».

Poi l’affondo politico nei confronti della Lega, la forza politica al governo che più delle altre ha voluto l’autonomia differenziata. «E quando sento discorsi su questa riorganizzazione dello Stato, non posso fare a meno di sorridere — conclude il primo cittadino –: finché chi parla non avrà idea di cosa significhi davvero gestire un Comune, grande o piccolo che sia, saranno solo parole vuote, solo aria fritta».

CREMA IN SINTONIA CON CREMONA

fabio

Il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, condivide le preoccupazioni del collega Andrea Virgilio. I tagli agli enti locali sono un problema anche per Crema. Pochi giorni fa in sede di presentazione di bilancio, ufficializzato l’abbassamento della soglia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef. Da un reddito imponibile di 18mila euro, si è scesi a 15mila euro. In questo modo potranno aumentare gli introiti 2025 da destinare al Welfare. «Mi trovo in perfetta sintonia con il pensiero del sindaco di Cremona — esordisce Bergamaschi — al di là del caso di specie: sulle spalle dei Comuni si scarica di tutto e di più, anche oltre le corrette attribuzioni. Nel mentre, in un modo che definire incoerente è eufemistico, si tagliano i trasferimenti per far fronte alle necessità e le stesse capacità assunzionali degli enti locali, ponendo un turnover del personale al 75%. Più competenze, meno risorse e meno personale: non vedo alcuna logica, se non quell’arte dell'arrangiarsi, il male di questo Paese, che impedisce la programmazione corretta per la presa in carico dei bisogni dei cittadini». Bergamaschi ricorda che i «i sindaci sono servitori dello Stato e attingono sempre fino al fondo del barile, mettendoci la faccia coi cittadini, ma non è un buon modo di amministrare la cosa pubblica».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400