L'ANALISI
05 Dicembre 2024 - 18:06
l rifugio consortile per cani di Vaiano Cremasco, nel riquadro un Pit bull terrier in foto d'archivio
PANDINO - Ha lasciato i suoi tre Pit bull terrier per quattro mesi da soli in un giardino, in mezzo ai rifiuti, senza un riparo e scarsamente o per nulla sfamati e dissetati. Nei giorni scorsi, un 40enne è stato denunciato per maltrattamento di animali dalla polizia locale. I tre cani sono un maschio, una femmina e un esemplare più giovane, nato dal loro accoppiamento. Sono ora stati messi al sicuro e affidati in custodia al rifugio consortile di Vaiano Cremasco. Hanno subito danni sia fisici sia psicologici, come hanno già certificato il veterinario dell’Ats Val Padana e una comportamentista animale. Questi lunghi mesi di isolamento, malnutrizione e stenti, li hanno duramente provati.
«Gli animali sono regolarmente microchippati, sono molto smagriti e c’è da sperare che non abbiano contratto qualche grave malattia», commenta il comandante della polizia locale Giuseppe Cantoni, colui che ha messo in atto il sequestro preventivo, insieme al personale dell’Ats. «Il proprietario li teneva nel giardino di una villetta della frazione di Nosadello. Ci ha spiegato di aver vissuto lì sino ad agosto e poi di essersi trasferito nella Bergamasca — prosegue Cantoni —: abbiamo scoperto i tre cani incustoditi a inizio settembre, a seguito di una segnalazione arrivata dai vicini di casa, ma non per gli animali bensì per l’incuria del verde».
Il giardino incolto, con erbacce e infestanti, dava fastidio ai residenti confinanti. Per questo motivo era stato chiesto l’intervento della polizia locale. Nel corso del sopralluogo, gli agenti si sono resi conto della difficile situazione dei tre pit bull. Contattato il proprietario, lo stesso ha spiegato di trovarsi in un momento di trasferimento, ma di voler provvedere a sistemare i cani, magari dandoli in custodia ad altre persone.
«In realtà sono trascorsi tre mesi senza che sia cambiato nulla, nonostante le nostre sollecitazioni al proprietario, che a lungo non è risultato reperibile al telefono. Nel frattempo è arrivato il freddo — conclude il comandante della polizia locale —: nel giardino i cani non avevano nemmeno una cuccia per ripararsi. A tutela degli animali si è dunque proceduto al sequestro preventivo». I tre pit bull sono ora nella struttura consortile dove potrebbero anche restare molto a lungo. Rischiano infatti di non essere adottabili, per i problemi comportamentali derivanti da questo isolamento forzato, dall’assenza di cibo e dalle altre privazioni che hanno patito.
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