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LA DENUNCIA

«Il mio cane lasciato morire di sete»

Dopo tre giorni in una pensione abusiva Bak è collassato. Ora il padrone si è rivolto ai Nas

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

14 Settembre 2024 - 05:10

«Il mio cane lasciato morire di sete»

CREMONA - «Il mio cane è morto di stenti, abbandonato nell’incuria totale per tre giorni. Ora mi auguro che le forze dell’ordine intervengano perché quanto accaduto al mio Bak non succeda a nessun altro». Quando il cremonese Andrea Superchi è partito per un periodo di vacanza il 6 giugno scorso, lasciando il suo pastore australiano in una pensione casalinga per cani in zona Grumello, non poteva certo aspettarsi la chiamata che ha ricevuto qualche giorno dopo: «Il suo cane è collassato, lo stiamo portando dal veterinario».

Non era la prima volta che Bak rimaneva alla pensione per qualche giorno «mi ero sempre trovato bene, ma l’ultima volta i gestori non mi hanno fatto entrare. Lì per lì non ho dato peso alla cosa, mi sono fidato, ma a ripensarci probabilmente c’era un motivo». Dopo tre giorni nella pensione (rivelatasi abusiva) il pastore australiano, trasportato in fin di vita presso uno studio veterinario di Annicco, risultava gravemente disidratato e febbricitante. «La temperatura — continua Andrea — era a 43 gradi e aveva talmente pochi liquidi in corpo che la dottoressa ha fatto fatica a prelevare un campione di sangue per analizzarlo. Mi hanno riferito che il cane è arrivato dal veterinario sporco, puzzava di escrementi e urina e aveva le pulci. Eppure lo avevo portato alla toelettatura il 25 di maggio, pochi giorni prima di lasciarlo alla pensione».

Tornato in città il padrone di Bak non riusciva a spiegarsi quel che è accaduto al proprio cane: «Era bello come il sole, in perfetta salute, non poteva essere degenerato così in fretta». Così ha affidato la salma al dipartimento veterinario dell’Università di Milano per ulteriori accertamenti: l’autopsia ha accertato che al momento della morte il cane non aveva malattie o infezioni di sorta e che, pertanto, era morto di stenti a seguito di un forte colpo di calore. «Eppure quel giorno le temperature massime erano date a 24 gradi: secondo il veterinario il colpo di calore può essere stato causato da un’esposizione prolungata al sole in uno stato di grave disidratazione». Scavando più a fondo e facendo alcune ricerche sulla pensione in questione Superchi ha scoperto altri casi simili: «Mi è stato riferito di almeno altri due cani morti dopo un ‘soggiorno’ in quella pensione, me lo ha confermato lo stesso gestore per messaggio. Un’altra signora ha vissuto una situazione speculare alla mia: aveva lasciato un bassotto nel periodo invernale che era stato portato dal veterinario in grave ipotermia. Fortunatamente in quel caso erano riusciti a salvarlo».

Ora Superchi ha deciso di andare fino in fondo sporgendo denuncia ai carabinieri del Nas di Cremona. «So che questa pretesa pensione sta continuando a lavorare impunemente: ora spero che la giustizia faccia il suo corso per evitare che una simile situazione possa capitare a qualcun altro che, ingenuamente, possa rifare l’errore che ho fatto io».

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Commenti all'articolo

  • Stefano78

    14 Settembre 2024 - 12:05

    Io sono la proprietaria del bassotto che viene citato nell'articolo, Giorgio fortunatamente si è salvato, anzi la veterinaria di Annicco dove questi soggetti lo hanno portato in coma, lo ha salvato. Anche noi eravamo a Roma, anche noi abbiamo cercato per due mesi qualcuno che non lo mettesse nel box al freddo perché ha già 13 anni, e loro, le anime più nere e senza cuore che io abbia mai conosciuto

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    • Cinzia Franciò

      17 Settembre 2024 - 18:39

      Gentile signora, potrebbe scriverci per raccontarci quanto accaduto a Giorgio? Ecco la mail: cronaca@laprovinciacr.it

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