L'ANALISI
PIADENA DRIZZONA
04 Ottobre 2024 - 16:41
PIADENA DRIZZONA - Le indagini sulla presenza di acqua bianca nella roggia Seriola hanno confermato l'origine dell'inquinamento: l'opificio dismesso di via Po.
Lo dice, con una nota che ripercorre tutta la vicenda, il sindaco Federica Ferrari: "In merito al tema che dalla settimana scorsa preoccupa la nostra comunità - ricordo che la prima segnalazione dell'acqua bianca è avvenuta lunedì 23 settembre 2024 - vorrei riepilogare l’accaduto e fornire un aggiornamento. Già dal 23 settembre l’amministrazione comunale aveva attivato prima la Polizia provinciale e poi a seguire la sala operativa della Protezione civile, Arpa, Ats e Padania Acque. Nei giorni successivi sono avvenuti sopralluoghi, prelievi e indagini autonome da parte dei vari enti, al fine di definire l’origine e la natura della colorazione anomala dell’acqua".
Il 2 ottobre, prosegue la nota, l'amministrazione "riceveva la relazione dell'Ats, nella quale veniva riscontrato che a seguito del sopralluogo eseguito nella settimana precedente il liquido non presentava odore, vapori o esalazioni moleste per la popolazione e non vi era presenza di fauna ittica morta". Dopo alcuni scambi di informazioni con il direttore del Dipartimento Arpa Mantova Cremona, “si è appreso che i valori di ossigeno a monte e a valle dello sversamento nel corso d’acqua, misurati dai tecnici dell'Arpa, non facevano presupporre un allarme tossicologico, come confermato nella relazione ricevuta dall'Ats”.
Per avere una completezza di informazioni, sottolinea Ferrari, “occorrono i risultati finali dei campionamenti analitici che sono ancora in corso. Ai cittadini che chiedono come mai ad oggi non si conoscono i risultati completi, va ricordato che una cosa è effettuare analisi sapendo già quali elementi cercare. Per esempio, un conto è l’analisi dell’acqua di casa, dove si effettua la ricerca di un gruppo standard di componenti chimici, quali ferro, mercurio, eccetera, oppure la presenza di batteri, o determinati valori, per esempio riguardanti la durezza, mentre ben altra cosa è effettuare analisi ad ampio spettro, senza sapere quali elementi sono presenti e quali cercare, per poter condurre una analisi microbiologica ed ecotossicologica completa”.
Il sindaco aggiunge che “subito dopo aver ricevuto la relazione di Ats e anche in considerazione delle previsioni metereologiche, che preannunciavano piogge, l’amministrazione ha convocato un tavolo tecnico urgente, che si è tenuto ieri mattina e ha visto la partecipazione di Arpa, Ats, Padania Acque SpA, Polizia Provinciale, dell’Ufficio Tecnico Comunale, nella persona di Ilaria Tosoni, del sindaco e del vicesindaco. Come da verbale redatto a conclusione della riunione e del sopralluogo, preventivamente autorizzato dal magistrato - ricordo che l’area ipotizzata come origine dello sversamento era stata già la settimana scorsa posta sotto sequestro -, per verificare la possibilità di interventi immediati ed urgenti volti a mettere in sicurezza d’emergenza l’area stessa, affinché non rilasciasse più sostanze e fluidi nel corso d’acqua adiacente, è stato accertato che: lo stato dei luoghi era inalterato rispetto al 24 settembre scorso; pioveva all’interno e in particolare il pluviale adiacente ad una fossa contenente la polvere bianca era otturato e l’acqua meteorica fluiva in un pozzetto adiacente e interno di cui non si conosce il recapito; all’esterno del capannone, lato nord, in corrispondenza alla fossa di cui sopra, a circa 10 m, è stato rinvenuto un pozzetto sul cui fondo vi era un liquido di colore bianco, il cui recapito è ignoto, benché abbia un recapito in quanto al suo interno fluivano le acque meteoriche".
"Arpa, dal punto di vista del nesso di causalità applicando il principio del più probabile che non, vista l’assenza di contaminazione nella roggia a monte dell’opificio di Via Po, nuemro 3; vista la presenza di contaminazione nel primo pozzetto a valle (certificato analitico provvisorio n.93021/Sede F); vista l’assenza di edifici tra tale punto e l’opificio; visti gli esiti analitici ricevuti e la natura dei materiali rivenuti nel capannone (deducibili dalle etichette e dalla natura organolettica -colore-); visto che in data attuale (03 ottobre) è stato accertato che all’esterno nell’area cortilizia e nelle adiacenze dei rifiuti abbandonati/sepolti (nella stessa proprietà a circa 10 m dalla fossa) si è rinvenuto un pozzetto di scarico contenente lo stesso fluido di colore bianco. Ritiene che, sulla base di tutto quanto sopra premesso e descritto, appaia altamente probabile, al confine della certezza, che l’origine della contaminazione della roggia Seriola, risieda nell’opificio in disuso sito in Via Po numero 3”.
Dal momento che “è stata accertata l’origine della contaminazione - prosegue il sindaco -, vi sono ora i presupposti perché il Comune emetta un’ordinanza contingibile urgente, ai sensi del Testo Unico in materie sanitarie, verso i responsabili dell’inquinamento, con la quale viene intimata loro la rimozione in tempi brevissimi delle sostanze pulverulente che hanno causato l’inquinamento stesso. Ci aspettiamo una analoga ordinanza da parte della Provincia per la bonifica e la messa in sicurezza delle aree coinvolte”.
Continua Ferrari: “Capiamo i timori dei cittadini di Piadena Drizzona ma desideriamo rassicurarli che tutti gli enti preposti sono stati immediatamente avvisati e coinvolti, già dalle prime segnalazioni, e come riconosciuto da tutti gli enti stessi è stato seguito l’iter richiesto in casi analoghi, valutando quali fossero le azioni corrette da compiere per evitare un peggioramento della situazione. Tale tempistica non poteva essere più celere, date le esigue informazioni iniziali in possesso nostro e degli enti preposti (mancanza di certezza sull’origine e la natura dello sversamento). Abbiamo dato gli aggiornamenti mano mano che noi stessi li abbiamo ricevuti e, come spiegato, le analisi e le valutazioni hanno tempi tecnici che non dipendono dall’Amministrazione ma proprio dal caso specifico. Era quindi necessario capire quale fosse l’origine dello sversamento per poter emettere l’ordinanza e data la natura sconosciuta del materiale presente nell’acqua le analisi non possono avere tempi brevi proprio per la necessaria ricerca di uno spettro molto ampio di elementi. Trattandosi di una questione complessa e delicata - conclude il sindaco -, riteniamo che debbano essere gli enti preposti a pronunciarsi in merito, e per questo invitiamo i cittadini ad evitare suggerimenti impropri o soluzioni che, se anche possono sembrare di facile ed immediata esecuzione, non sono per questo percorribili, sicure, corrette o dall’esito certo”.
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