L'ANALISI
03 Dicembre 2024 - 20:14
CREMONA - L’accoglienza è degna di Eduardo De Filippo di Natale in casa Cupiello. «Le piace il presepe. Qui è già Natale con tanto di albero», afferma Carmelo Marino, il nuovo dirigente dell’istituto Stanga. In realtà Marino arriva da Catania e non da Napoli, ma il calore è quello e la voglia di mettersi in gioco con passione e dedizione per la scuola è immediata: «Nella scelta delle regioni avevo selezionato il Lazio e la Lombardia — racconta — e sul terreno lombardo a incuriosirmi è stato lo Stanga per la sua particolarità e per il suo indirizzo. Quando mi hanno chiesto di scegliere una sede in Lombardia lo Stanga è stata la prima e unica scelta».
Docente di lettere, con due figli ormai grandi, Marino sorride e dice: «Sono partito da Catania che c’erano 22 gradi e sono arrivato qui che ce n’erano meno della metà, ma senza valigia di cartone — ironizza —. Ho trovato casa a Cavatigozzi, vengo a scuola in bicicletta o in autobus, arrivo alle 7,30. Mi hanno già detto che apro la scuola, insieme ai bidelli».
Salesiano di formazione, ha insegnato all’istituto Maria Ausiliatrice, ma nel suo curriculum c’è l’attenzione alla scuola che sta in trincea, quelle che vive di esperienze forti in quartieri difficili: «Sono passato dall’istituto dei Salesiani in cui gli studenti di Catania appartenevano alla borghesia bene, ad insegnare nel quartiere Librino, una città nella città — racconta —. Si tratta di un quartiere di circa 90mila persone, per chi non conosce la realtà catanese è come se parlassimo di Scampia per Napoli o di Quarto Oggiaro per Milano. Quartieri difficili con ragazzi lasciati a loro stessi e in cui la scuola è un punto di riferimento, una vera e propria istituzione di sostegno sociale ed educativo».
Mentre parla di questo s’accende e la compostezza del preside lascia il passo all’entusiasmo dell’insegnante: «Quante volte mi è capitato di andare a prendere i ragazzi a casa, magari perché non volevano fare l’esame di licenza media e sono andato di persona a convincere la famiglia — racconta —. Per raccontare la realtà con cui avevo a che fare ogni giorno, ricordo quando un mio studente è venuto da me, orgoglioso dicendomi: prof, mio papa è in carcere, ma è diventato mastro di squadra. Il che voleva dire che all’interno della cosca aveva un ruolo di primo piano. In quei giorni stavamo parlando di lavoro e di valorizzazione delle professioni, anche grazie alla scuola».
Mentre parla s’accende e afferma: «Bisogna avere cura dei ragazzi — spiega —. Fare il preside è stato sempre il mio sogno, è un modo per avere uno sguardo più ampio sulla scuola. I ragazzi mi mancano, entrare in classe mi manca. Ma poi capisco che quello che si fa da dirigente scolastico ha una ricaduta sui nostri studenti». Sulla complessità dello Stanga, il neodirigente afferma: «So della complessità della scuola, mi devo interfacciare con tre Comuni, ho la responsabilità di due istituti tecnici e tre professionali, cui si aggiungono tre aziende — racconta —. So di poter contare su uno staff di presidenza preparato e motivato con al vertice Anna Milano e Serena Cracolici. Il mio debutto è stato alle Fiere Zootecniche e mi sono reso conto di quanto questa scuola appartenga al territorio, ho avvertito una grande attenzione nei confronti della scuola e questo è uno stimolo per fare bene e sempre meglio».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris