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CREMONA VERSO IL NATALE

L’albero ‘innovativo’ divide i cremonesi

In piazza del Comune e sui social il cono luminoso ha acceso la discussione. C’è chi avrebbe preferito il tradizionale abete, chi ne apprezza l’essenzialità

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

02 Dicembre 2024 - 08:29

L’albero ‘innovativo’ divide i cremonesi

(FotoLive/Leonardo Calvi)

CREMONA - C’è chi avrebbe preferito il più tradizionale abete. Chi plaude all’albero luminoso e hi-tec davanti a palazzo Comunale. Chi dice: è un’installazione da outlet, chi apprezza l’eleganza del cono colorato che dialoga con le altre luminarie. Da ieri sulla piazza virtuale dei social e quella reale di piazza del Comune il dibattito è aperto.

Così gli amici della tribuna stampa — il gruppo che si riunisce abitualmente sotto i portici del Comune per l’aperitivo — ieri era attorno all’albero, location dovuta al tema del giorno. Giampietro: «Ma basta guardarlo... E poi è meglio quello di Piacenza, almeno è omogeneo». E mostra nello smartphone l’immagine del concorrente piacentino. Cesare gli ribatte: «Ma almeno non hanno tagliato un albero. E poi a me non sembra niente male. Anzi è essenziale e gradevole e poi è luminoso». Insomma il dibattito è più che aperto e il gruppo di amici aspetta l’ora dell’aperitivo per prendere posto e approfondire la questione.
Opinioni divergenti anche al tavolino del bar dei Portici fra giovani. Edoardo Capellini non ci trova nulla di strano: «È un bell’albero, mi sembra in sintonia con le luminarie e poi offre un bel colpo d’occhio alla piazza nell’insieme, solitamente buia». Viola Zagni lo guarda e poi sentenzia senza possibilità d’appello: «È la cosa meno bella della piazza». Davide Geroldi confessa: «Mi sono chiesto se fosse un albero. Nel suo complesso è essenziale, ma forse sarebbe meglio un abete tradizionale».

Federica Volta del bar Pierrot lo vede dal bancone: «A me piace, ho sentito dire di tutto. Credo che sia in linea con le luminarie di questo natale che trovo molto eleganti e belle».

Daria Pigoli, il piccolo Giovanni e Sergio e il marito Andrea Capelli si godono l’albero dai tavolini: «L’abbiamo visto illuminati e rende bene l’idea e regala un bel clima natalizio. Forse quando è spento è un poco triste, ma il suo effetto è quello di illuminare la piazza». Francesca Cuccuru si limita a dare i voti: «Non andrei oltre un 6+».

Alberto Lacchini lo osserva e dice: «Sembra non finito, ha qualcosa di artificiale, di innaturale. Forse sarebbe stato meglio un abete più tradizionale».

Alessandro Zontini non boccia totalmente l’albero luminoso, ma non nasconde neppure le sue perplessità: «Non mi ricorda neppure un albero natalizio, mi pare troppo stilizzato — commenta —. Non so quanto riesca a trasmettere l’atmosfera natalizia che ha bisogno di magnificenza, di addobbi che siano calorosi e carichi di simboli. Da questo punto di vista mi pare un poco scialbo». A mettere fine ai dubbi è la moglie che con fare risolutorio: «Ma infatti non l’hanno definito albero, ma installazione. Se non sbaglio».

E con questa sentenza salomonica che salva il senso del Natale e la voglia di modernità non resta che accettare o rigettare il cono luminoso. Arriverà l’Epifania e allora anche questo sarà un ricordo come l’albero labirinto che a metà degli anni Novanta scatenò polemiche. Corsi e ricorsi della storia. 

L'ASSESSORE ZANACCHI: SE QUESTO ATTIRA GENTE BEN VENGA

«La scelta dell’albero luminoso è stata condivisa da tutti i partecipanti del Duc — spiega l’assessore al commercio Luca Zanacchi —. Certo le opinioni possono essere le più diverse e le più contrastanti, ma si è ritenuto che l’albero luminoso dialogasse con il resto delle luminarie».

Nella scelta della modalità luminosa c’è anche quella di una coerenza non solo estetica ma anche di programma: «Quest’anno abbiamo voluto privilegiare le famiglie e le opportunità perché lo shopping natalizio possa essere un’occasione per vivere momenti di allegria e divertimento in centro città - prosegue l’assessore —. Per questo, ad esempio, abbiamo rinunciato al videomapping per dare più spazio alle luminarie arrivando fino a piazza Cittanova. Ma ci sono anche gli appuntamenti che abbiamo pensato per le famiglie, il coinvolgimento dei gruppi musicali, ma anche le attività per i più piccoli all’interno dell’igloo in piazza Roma. Con il Distretto Urbano del Commercio abbiamo immaginato momenti di intrattenimento per i più piccoli e i loro genitori nei fine settimana che ci separano dal Natale».

In questo contesto ci stanno anche le critiche e gli elogi all’albero luminoso: «Se tutto ciò serve ad accendere le luci sul Natale a Cremona e a incuriosire le persone perché vengano in centro, ben venga anche il dibattito. Mi viene da pensare che se avessimo optato per un abete ci sarebbe stato chi ci avrebbe accusato di sacrificare una pianta. Mettere d’accordo tutti è impossibile, ma è anche questo il bello di occuparsi della cosa pubblica», conclude Zanacchi.

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